VERBANIA – 17.07.2015 – Un contatto e, forse, un contratto
per un possibile, clamoroso, patto Verbania calcio-Virtus Verbania.
Mancano una manciata di ore alla scadenza delle iscrizioni ai campionati di calcio ma in città è ancora tutto (o quasi) in alto mare. Il Verbania di Francesca Pangallo e Enrico Montani, dato per morto da mesi, è ancora vivo. La proroga di almeno 10 giorni (5 per presentare i documenti contabili, altri 5 per le deduzioni dei creditori, poi deciderà il giudice) dell’istanza prefallimentare ha reso più reale l’ipotesi che la società biancocerchiata possa iscriversi alla Promozione e occupare quella casella che accordi istituzional-sportivi tra il sindaco Silvia Marchionini e il presidente della Virtus Cusio Giuseppe D’Onofrio hanno riservato alla trasferenda – dal Cusio al Verbano – Virtus Verbania.
A proposito di quest’ultima operazione, è ufficiale che non si farà. Nonostante gli annunci, infatti, D’Onofrio non ha presentato la domanda alla Figc per variare la sede e fissarla a Madonna del Sasso, primo comune del Vco e, quindi, rimane a tutti gli effetti un club novarese con sede a San Maurizio d’Opaglio.
La notizia, poi, che Massimo Inserra, dipendente di un’azienda aeronautica nel Novarese e marito del consigliere comunale di minoranza Stefania Minore, sarebbe pronto a diventare presidente e a rilevare la gestione sportiva (non il ruolo di amministratore della srl) garantendo l’iscrizione, ha messo ancor più carne al fuoco. E ha indotto D’Onofrio, che vede messa in discussione l’operazione Virtus, a prendere il telefono e chiamare Montani. I due si sono visti ieri di prima mattina nell’azienda di cui D’Onofrio è manager e si sono reincontrati nella prima serata nello studio della commercialista verbanese che cura gli interessi di D’Onofrio e che sta stilando con il Comune la convenzione per l’uso dello stadio “Pedroli”. Con i Montani c’era anche l’avvocato Marco Marchioni, che sta seguendo anche l’iter prefallimentare.
La riunione non è stata decisiva ma s’è chiusa con una proposta di accordo tra le parti che salvaguarda il Verbania da un lato, la Virtus dall’altro e che tiene conto dell’impegno, già garantito dal sindaco, a che l’Inter Farmaci (Prima Categoria) giochi in alternanza alla Virtus allo stadio.
I termini dell’intesa proposta da Montani sono sostanzialmente il via libera a D’Onofrio assicurato dal Verbania che chiederebbe di giocare le partite interne al sabato (lasciando libera la domenica) in cambio di un supporto economico di D’Onofrio ai Montani e un impegno a rilevare le quote societarie biancocerchiate entro un anno, quando (e se) la situazione economica sarà migliorata. Il Verbania rinuncerebbe anche alla convenzione per la gestione del “Pedroli”, che sarà della Virtus.
In verità questi erano, all’incirca, i patti abbozzati a maggio tra i due, prima che D’Onofrio virasse dritto su Verbania bypassando i Montani e facendo leva sul sindaco Marchionini, che dal canto suo ha rotto da tempo i rapporti con il Verbania. Se pubblicamente il primo cittadino parla di “discontinuità con il passato”, fuori dai denti e tra i muri di Palazzo di Città ha più prosaicamente detto – anche a D’Onofrio – di non voler sentir nemmeno parlare dei Montani.
Le parti si sono aggiornate alle prossime ore e a breve, entro il primo pomeriggio al massimo, ci potrebbe essere una schiarita. Montani conferma comunque di essere determinato a iscrivere la squadra al campionato, anche se resta pendente la richiesta di fallimento.
La situazione è ingarbugliata e i dubbi sono tanti. A partire da che cosa deciderà la Figc piemontese, chiamata a concedere alla Virtus una deroga per giocare a Verbania anziché a San Maurizio d’Opaglio, dove un impianto di gioco c’è e che, anche se fosse indisponibile, potrebbe essere sostituito da almeno una mezza dozzina di stadi più vicini di Verbania. Non è nemmeno scontato che, in automatico, Torino conceda le partite interne del Verbania al sabato quando il giorno di campionato è la domenica.