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aula tribunale verbania
VERBANIA – 17.07.2015 – L’infinita lite di vicinato fu stalking.

Così ha deciso oggi il giudice Rosa Maria Fornelli ponendo fine al primo processo (ce ne sono altri pendenti, oltre a cause civili) a carico di Raffaelle Vallone, che era accusato di stalking per una serie di episodi contro i vicini di casa. Il magistrato l’ha condannato a 7 mesi, pena sospesa, alla rifusione delle spese legali e a un risarcimento di 5.000 euro a testa per le parti civili: le due famiglie che abitano sopra e sotto il suo appartamento.

Sono almeno sette anni che la faida va avanti. Il teatro è una palazzina di via Arcipreturale a Ghiffa, non lontano dal cimitero. Lì Raffaele Vallone, muratore pugliese salito al nord per lavorare come manovale in Italia e in Svizzera, ha ristrutturato insieme ai fratelli una vecchia casa, dividendo alcuni alloggi con i fratelli e affittando gli altri. Nel 2009 la famiglia di Gerardo Morra comprò da un fratello di Vallone l’alloggio a piano terra. Ci fu un contenzioso legale in sede civile chiuso con un accordo e il versamento a Morra di una certa cifra. Da allora i rapporti si fecero più tesi. Dispetti, insulti pesanti, minzioni sulle proprietà altrui, grida… Venne coinvolta anche la famiglia di Mario Boscardin. Seguirono decine e decine di denunce, forse anche più di un centinaio. Alcune furono rimesse dal giudice di pace. Altre sono andate avanti e hanno determinato il processo.

Il pm Chiara Radica aveva chiesto per lui 15 mesi di condanna, mentre le parti civili un risarcimento di 30.000 euro a testa. Il giudice ha optato per 7 mesi e 5.000 a persona. La sentenza sarà depositata entro 60 giorni.