1

canforo pallanza esami
VERBANIA – 18.07.2015 – Il canforo non è morto

e si può salvare. È questo, in sintesi, l’esito della perizia che la società varesina Fito-Consult ha realizzato sul canforo centenario del lungolago di Pallanza sollecitata dal gruppo di cittadini che lotta per la sua salvezza.

Sull’albero che ombreggia il porto di San Dazio incombe da mesi l’abbattimento. L’ha stabilito la giunta comunale – con il placet di alcune associazioni ambientaliste preventivamente consultate – sulla base del parere di un agronomo che giudica l’albero pericoloso e che, nel caso lo si voglia preservare, stima in una dozzina di migliaia di euro il costo dei tiranti per la messa in sicurezza.

Le proteste pubbliche, la costituzione di un comitato spontaneo e una raccolta firme hanno “congelato” il taglio. Il comitato pro canforo s’è mosso chiedendo un parere terzo e, autofinanziandosi, ha chiamato la Fito-Consult. Il 9 luglio gli agronomi varesini sono saliti sul Lago Maggiore e hanno sottoposto la pianta a vari test, anche di natura meccanica. Il responso è arrivato ieri e dice che “l’albero è nella sua fase di senescenza; possiede ancora però una alta vitalità rilevabile dalle nuove e possenti vegetazioni prodotte dopo l’intervento di potatura eseguito negli anni scorsi. È essenziale infatti distinguere in un albero le problematiche collegate alla sua meccanica e staticità da quelle connesse alla sua attività biologica. Nel caso specifico è evidente che si è in presenza di un albero ancora vitale e vigoroso”.

Il canforo, che era stato risparmiato anche dal tornado del 2012, è stato testato nella resistenza. Collegando la chioma a un paranco e usando un autocarro come contrappeso se n’è rilevata l’elasticità. I valori ottenuti – afferma la perizia – risultano più che sufficienti al mantenimento della pianta, che si avvantaggia di una struttura ottimizzata grazie alle ridotte dimensioni in altezza (15 m) e al notevole
diametro del tronco. In considerazione della sua particolare collocazione con target di rischio elevato e per aumentare ulteriormente la sicurezza statica si consigliano interventi manutentivi.

Il documento è già stato trasmesso all’Amministrazione, cui spetta la parola definitiva. Sembra ripetersi la situazione vissuta nel 2008, quando la giunta Zanotti votò per abbattere la canfora di piazza Gramsci. Una sollevazione popolare cambiò la decisione; l’albero fu potato drasticamente ma è rimasto intatto.