1

tribunale torino
TORINO – 21.07.2015 – Sentenza ribaltata e tutti condannati.

Oggi a Torino s’è scritta una nuova pagina nella lunghissima – e non ancora chiusa – vicenda giudiziaria che riguarda lo stabilimento Montefibre di Verbania, i suoi operai (e i loro familiari), la città e i danni provocati dall’esposizione dell’amianto. Tra il 1972 e il 1988 nel polo chimico di viale Azari hanno lavorato migliaia di persone. Tutte esposte alle fibre d’amianto, impiegato per tetti, coperture, come isolante. Nei decenni in tanti si sono ammalati ai polmoni. Asbestosi e mesotelioma della pleura le malattia diagnosticate. Malattie che hanno causato decessi o lesioni permanenti.

L’opinione pubblica s’è mobilitata e un magistrato della Procura di Verbania, Nicola Mezzina, ha preso a cuore il problema, l’ha studiato e ha istruito tre (quasi quattro) processi per omicidio e lesioni colpose. Mezzina oggi non sosteneva l’accusa, affidata al pg Gianfranco Colace, ma il Tribunale d’Appello di Torino ne ha riconosciuto le ragioni ribaltando l’assoluzione disposta in primo grado a Verbania e condannando gli 8 dirigenti dell’ex Montefibre ancora in vita. Nei loro confronti la Corte s’è espressa per condanne che vanno da un minimo di 1 anno e 5 giorni a un massimo di 2 anni 10 mesi e 15 giorni.

Sulle richieste di risarcimento danni è stata trasmessa la richiesta al tribunale civile per la quantificazione delle somme. Le vittime hanno già ricevuto provvisionali per un totale di circa due milioni di euro.  Sì al risarcimento anche per la Cgil e per l’Associazione italiana esposti all’amianto, che s’erano costituite parte civile.

Il collegio ha anche disposto che i condannati paghino le spese legali e di costituzione.

L’assoluzione in primo grado era stata determinata dalla mancanza del nesso di causalità – così era stato ritenuto a Verbania – tra l’esposizione all’amianto e le malattie. Alla luce di quanto stabilito oggi a Torino sarà importante leggere le motivazioni delle condanne, che saranno utili per il Montefibre ter, che entra nel vivo con l’udienza di domani a Verbania per l’accettazione delle parti civili, e nel quarto filone che il pm Mezzina sta già istruendo.