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VERBANIA – 26.07.2015 – Quella del campo di Fondotoce

è una telenovela che negli ultimi giorni s’è arricchita di una nuova puntata. Dal 2013 gli spogliatoi dell’impianto sportivo di proprietà comunale sono chiusi. C’è un’ordinanza che ne vieta l’utilizzo perché realizzati abusivamente. Il prato fino a poche settimane fa è stato utilizzato invece dal Fondotoce (società nata l’anno scorso, sulle ceneri del club del patron Gianmario Griggi, ma che ha già chiuso i battenti dopo una stagione) che aveva in affitto da un privato anche la contigua struttura, sede storica del Ramate e dalla Dinamo Bucarest in ritiro a Baveno e sul Lago Maggiore.

Da quando è partita la squadra romena l’impianto pubblico è rimasto abbandonato, è in stato di degrado. E ha subito alcuni furti. La segnalazione è arrivata al Comune, che ha mandato i suoi tecnici dell’Ufficio Patrimonio a verificare. Da Palazzo di Città confermano che sono spariti alcuni suppellettili interni e che, per questo motivo, è stata sporta una denuncia.

Tutto ciò mentre il Comune sta lavorando per sanare la situazione e rendere di nuovo fruibili gli spogliatoi di Fondotoce. Il problema era stato posto lo scorso autunno e discusso all’interno della Commissione Urbanistica. Non senza polemiche perché a buona parte della minoranza, con Sinistra & Ambiente e Movimento 5 Stelle in testa, non piace l’idea che si possa sorvolare su un abuso edilizio, per quanto realizzato su una proprietà pubblica, mentre al privato che lo commette si impone la demolizione. Nella discussione erano emersi anche alcuni problemi di natura tecnica, come i requisiti di abitabilità; la stabilità della struttura, realizzata senza progetto, né fondamenta, su un terreno alluvionale; o l’adeguatezza degli impianti. Problemi, questi, ai quali gli uffici hanno iniziato a lavorare commissionando perizie e studi specifici a professionisti del settore. Resta da aggirare anche il nodo della Soprintendenza, perché se risulterà che gli spogliatoi, realizzati decenni fa, sono antecedenti la data di apposizione del vincolo naturalistico su quel terreno, sarà impossibile sanarli da un punto di vista urbanistico.