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caretti luca lug 2015
VERBANIA – 27.07.2015 – In genere sono i più critici

o, comunque, i più prudenti nel commentare numeri e statistiche. Ma se anche i sindacati si lasciano andare all’ottimismo, vuol dire che forse, davvero, il peggio della crisi economica e superata e il sistema produttivo si rimette in moto.

La Cisl del Piemonte Orientale – la federazione che rappresenta Novara, Vco, Biella e Vercelli – ha diffuso nei giorni scorsi i dati della cassa integrazione guadagni rilevati al 31 maggio e, comparandoli con quelli dello stesso periodo del 2014, ha riscontrato un calo delle ore di “cassa” diffuso e significativo. Il totale è di 2,8 milioni di ore, di cui la parte maggiore (anche per le dimensioni) appartiene a Novara (-1 milione), seguita da Biella (-963.000 circa), Vercelli (-530.000 circa) e Verbania (-338.000 circa).

In questo quadro va anche annotata l’inversione di tendenza coincisa con il passaggio tra aprile e maggio, quando a parte Biella (-205.000 ore), tutte le altre province hanno visto aumentare la richiesta di Cig: Vercelli (+339.000), Novara (+23.000) e Verbania (+17.000).

Non è disponibile il dato di coloro – che il sindacato stima comunque in diverse migliaia – che sono prossimi allo scadere degli ammortizzatori sociali (mobilità compresa).

In generale il sindacato vede segnali positivi: “Registriamo una positiva inversione di tendenza – spiega il segretario generale Cisl Piemonte Orientale, Luca Caretti – rispetto agli ultimi anni. S’intravedono segnali di ripresa che vanno sostenuti dal governo centrale e dalla Regione. Occorrono scelte precise per rilanciare i consumi interni attraverso una significativa riduzione della pressione fiscale sui redditi da lavoro e da pensione. Rimane però preoccupante il dato sulla disoccupazione giovanile che supera il 50% a Novara e si attesta al 46% a Biella”.

A proposito di disoccupazione, il tasso generale a dicembre 2014, in ordine decrescente, vede Novara al primo posto con l’11,3%, seguita da Vercelli (11,1%), Biella (10,4%). Il Vco, con il 7,3%, è quella che mostra il risultato migliore.

Simile l’andamento della disoccupazione giovanile che interessa la fascia d’età 15-24 anni e che nel quadrante è del 41,6%, media tra il 50,3% di Novara e del 29,3% nel Vco.

“La Regione – conclude Caretti – ha un ruolo decisivo nel sostegno alle politiche di sviluppo territoriale. Per questo deve mettere in campo nuove misure per favorire l’occupazione e rispondere a grandi emergenze come la perdita dei posti di lavoro e l’alta disoccupazione giovanile”.