VERBANIA – 30.07.2015 – Quella del 2015
verrà ricordata come la pazza estate del calcio verbanese. Un’estate non ancora finita e che prelude a un autunno non meno caldo. Le parole con le quali ieri il sindaco Silvia Marchionini ha attaccato la vecchia gestione del Verbania calcio e i suoi intrecci con la politica hanno lasciato il segno. La società biancocerchiata a caldo non commenta e rinvia tutto a lunedì, “quando sarà a Verbania il nostro avvocato”, dice Enrico Montani che preannuncia azioni legali: “impugneremo certamente la delibera che assegna lo stadio alla Virtus e chiederemo i danni al Comune e al sindaco”.
Il braccio di ferro tra leggi e carte bollate, intanto, è appena iniziato. Stamane il dirigente del Patrimonio, Vittorio Brignardello, prima ancora che la delibera di giunta fosse pubblicata, ha firmato la determina che affida il “Pedroli” temporaneamente alla Virtus Verbania in base all’articolo 7 comma 3 del regolamento per la gestione del Patrimonio, secondo cui
“le concessioni s’intendono sempre onerose ed il reltivo canone è determinato nel rispetto delle Leggi e delle disposizioni del presente regolamento. L’eventuale uso gratuito dei beni è concesso solo per utilizzo temporaneo e deve sempre essere motivato”.
Lo stesso regolamento, all’articolo 19, definisce temporaneo l’uso di un bene in un tempo inferiore ai sei mesi. E all’articolo 18 stabilisce che la concessione avviene, di norma, con gara pubblica. Anche su questi articoli si fonda la tesi del Verbania secondo cui l’affidamento diretto alla Virtus è illegittimo. Tesi che toccherà eventualmente ai giudici amministrativi chiarire.
Resta però ancora da definire la riconsegna degli impianti. Nonostante il sindaco Marchionini ieri abbia annunciato che il fabbro avrebbe cambiato in giornata le serrature e le chiavi sarebbero state consegnate alla Virtus, nulla di tutto ciò è accaduto. Il Comune ha intimato al club la riconsegna entro le ore 15 di oggi. Un funzionario e il fabbro si sono recati al “Pedroli” ma solo per un sopralluogo, anche perché l’amministratore unico del Verbania, Francesca Pangallo, non autorizza alcun passaggio di consegne a meno che non si stili un verbale, si censiscano i beni di proprietà e si certifichi lo stato dei luoghi, sia allo stadio, sia a Possaccio e Renco.
Nel frattempo si scalda anche la platea politica. In un articolo pubblicato su Verbania 70 e firmato Niccolò Scalfi (consigliere delegato allo Sport), Claudio Zanotti (ex sindaco) e Angelo Rolla (ex assessore) vengono riprese, seppur in toni più pacati ma con concetti non meno duri, le critiche alla commistione politica che ha assegnato la convenzione per sei anni al Verbania calcio e che s’è costruita sotto la giunta di centrodestra guidata da Marco Zacchera in cui Montani è stato prima consigliere e poi assessore.
Ieri il gruppo Comunità.vb e il consigliere di minoranza Marco Parachini hanno pubblicato su Facebook un contributo in cui, oltre a dare una stoccata a Montani “e alle ingiuste accuse che ci mosse in campagna elettorale”, nello “sviscerato amore che nutriamo verso la legalità e verso la nostra Città”, ha postato il parere dell’Anci che indica nella gara pubblica l’unico mezzo per l’assegnazione di un impianto sportivo.
Domattina, intanto, alle ore 12,30 a Palazzo di Città, la Virtus Verbania – nella foto il nuovo logo – si presenta alla città in una conferenza stampa alla presenza della dirigenza e del sindaco.