VCO-16-07-2018-Napoleone è ormai stremato e il re
Vittorio Emanuele I di Savoia, tornato a Torino come sovrano dopo un periodo di esilio, ripristina i reparti militari emanando la legge reale del 13 luglio 1814 ("Regie Patenti"): nasce così il Corpo dei Carabinieri Reali, dal nome dell’arma data loro in dotazione (la carabina), affinché "riconducano e assicurino il buon ordine e la pubblica tranquillità turbata dalle passate e disgustose vicende". Si trattava di un corpo di fanteria leggera, con una componente di cavalleria: i primi arruolati furono selezionati nell'eccellenza dei reparti piemontesi, per questo venivano considerati un corpo d'élite. Il loro primo generale fu Giuseppe Thaon di Revel e nel 1833, grazie a re Carlo Alberto di Savoia, vennero adottati i colori del pennacchio (scarlatto e turchino). I Carabinieri Reali diventarono "Arma" del Regio Esercito l'8 maggio 1861, raggiungendo il rango delle suddivisioni principali come fanteria, artiglieria e cavalleria, divenendo componente effettiva del Regio Esercito dell'Italia appena unita. Fino all'anno 2000 l'Arma dei Carabinieri era parte integrante dell'Esercito Italiano con il rango di Arma, per poi essere elevata al rango di forza armata e forza militare di polizia a competenza generale. Oggi corrispondono alla quarta Arma dell’esercito italiano insieme all’Esercito stesso, l’Areonautica e la Marina. Nonostante il loro comando stia a Roma, i Carabinieri continuano a tenere un legame attivo con la città di Torino mantenendo una storica tradizione: qui sorge dal 1864 la caserma di allievi ufficiali dei Carabinieri, in via Cernaia (dal fiume russo in cui l'Arma vinse una delle più celebri battaglie durante la guerra di Crimea); ancora oggi vengono preparati i carabinieri di domani, che continueranno a difendere e servire il nostro Paese.
