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VERBANIA – 08.08.2015 – I sommozzatori dei vigili del fuoco

che per quasi due settimane hanno cercato il corpo di Renato Casarotti hanno desistito. Ogni giorno, da Milano e da Torino, gli esperti sub hanno raggiunto la colonia solare di Suna e hanno scandagliato, metro dopo metro, il tratto di costa dove l’unico testimone dell’incidente, l’uomo che era a bordo del motoscafo di Casarotti, riferisce d’aver visto inabissarsi l’amico.

I sub si sono avvalsi dei mezzi ordinari e di un rov, un robot teleguidato – lo stesso usato per l’individuazione del battello Milano – con il quale hanno coperto un’area di 500 metri di lunghezza e di 400 di ampiezza. Nel tratto perlustrato nessuna traccia del corpo dell’operaio residente a Gargallo ma che lavorava e viveva tra Sesto Calende e Taino. Per questa ragione, non essendoci indizi sufficienti per pianificare un altro pattugliamento, le ricerche sono sospese.

Il giorno della tragedia, mercoledì 22 luglio, sul Verbano spirava un forte vento. Casarotti, che viaggiava sul suo motoscafo prendisole, aveva deciso d’avvicinarsi a riva e di tuffarsi prima di uno spuntino. L’amico che era a bordo con lui non l’ha più visto tornare. E quando è riuscito a riportare l’imbarcazione a riva, ha fornito le indicazioni che si ricordava in quel momento di paura e concitazione.