
VALLESE - 27-07-2018 - Allarme in Svizzera
per l'impennata dei casi di encefalite provocati da zecche. E la Commissione federale per le vaccinazioni (Cfv) medita a una vaccinazione generale. I dati diffusi dall’Ufficio federale della Sanità pubblica parlano di 73 casi registrati nel mese di giugno, 150 dall’inizio dell’anno. Rispetto a tutto il 2017 sono solo 43 casi in meno. Si tratta di persone infettate dal temibile virus della meningoencefalite primaverile-estiva, che, provocando una grave informazione del sistema nervoso centrale può avere anche un esito letale nell’1% dei malati. C'è da dire che poche zecche fortunatamente sono portatrici del virus, ma è certo che l'arma più efficace è il vaccino. "Le zecche sono presenti in tutta la Svizzera sotto i 2000 metri - ha spiegato alla TV Svizzera la dottoressa Alexia Cusini, internista infettivologa dell'ospedale cantonale dei Grigioni - mentre ad altitudini più elevate le condizioni meteorologiche e il freddo ne impediscono la presenza. Tuttavia negli ultimi anni, a causa dei cambiamenti climatici e dell'innalzamento delle temperature, le zone a rischio si sono estese". In breve, al momento, sembra che solo il Canton Ticino sia escluso da questa diffusione, non il Vallese, dove è consigliata la vaccinazione. E se l'encefalite è il male più temibile trasmesso dall'insetto, l’ufficio sanitario elvetico sottolinea che quest’anno è in crescita anche il morbo di Lyme (boreliosi), portato da batteri trasmessi dalla puntura di zecche. Su una media tra le 6mila e le 12mila persone colpite, sino a fine giugno si registrano già 6.900 casi.
