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TORINO - 31-07-2018 - Il debito insoluto

causato dai buoni pasto non rimborsati Qui Ticket, di Qui group Spa ha generato un fenomeno di proporzioni tali da essere paragonabile ad una vera e propria crisi industriale che riguarda centinaia di esercenti, che rischiano di chiudere e migliaia di lavoratori, che rischiano il posto di lavoro, solo in Piemonte.
Le ragioni degli esercenti danneggiati sono state portate oggi da Confcommercio, Confesercenti e Confcooperative del Piemonte in audizione al Consiglio regionale. La richiesta è di un tavolo di crisi con la Regione per cercare forme di tutela. Nella Sala Viglione di Palazzo Lascaris durante la pausa dei lavori del Consiglio regionale, sono state ascoltate le delegazioni dei rappresentanti degli esercenti. Presenti numerosi consiglieri dei vari gruppi politici col coordinamento dalla vicepresidente dell’Assemblea, Angela Motta, con il consigliere segretario Giorgio Bertola, il presidente della terza Commissione Raffaele Gallo e, per l’Esecutivo regionale, l’assessore  al Lavoro, Gianna Pentenero.
"Il quadro d’insieme, che riguarda diverse regioni su tutto il territorio nazionale, non è ancora ben chiaro", si legge nel comunicato finale ma le dimissioni sono importanti. "Il tavolo di crisi avrebbe lo scopo di trovare una salvaguardia per il debito degli esercenti causato, peraltro, da un appalto pubblico e per definire il perimetro del debito e lo stato dei pagamenti pubblici".