DOMODOSSOLA – 02.08.2018 – (m.p.) Le note lunghe del Silenzio
che il trombettiere alpino diffonde nella piazza sono un addio, ma anche un arrivederci. Risuonano di fronte alla Collegiata domese in una calda mattina d’agosto e accompagnano nel suo ultimo viaggio Giuliano Ambroso. L’ex capitano d’artiglieria è “andato avanti” e in tanti sono venuti a salutarlo, a testimoniare affetto e vicinanza alla famiglia. Alla moglie Pia, ai figli Eugenio e Alessandro, ai nipoti… La famiglia e il lavoro da una parte, l’impegno civico e l’appartenenza alpina dall’altro, hanno contraddistinto la gran parte degli ottantatre anni di vita del dentista domese, che s’è spento lunedì sera dopo una breve malattia. Ad accompagnarlo nel suo ultimo viaggio non sono mancati gli Alpini ossolani con i labari, con le Penne Nere mischiate tra la folla in chiesa, che ne hanno sorretto il feretro all’uscita – sul quale era poggiato il “suo” cappello d’ordinanza – e che hanno risposto “presente” all’appello del capo-picchetto, poco prima che il trombettiere attaccasse la più struggente delle musiche. Durante la cerimonia in cui anche il parroco don Vincenzo Barone ha esortato a guardare con gli occhi della fede al messaggio di quel saluto per chi è “andato avanti”, il messaggio degli Alpini s’è unito a quello di un amico della famiglia Ambroso, legato ad Alberto, il figlio che Giuliano perse in giovane età a inizio anni ’90 e nel nome del quale sono state portate avanti negli anni iniziative legate anche al basket, lo sport di cui era appassionato.
