"Vorremmo però - aggiunge Bussone - che Poste sia una presenza dello Stato sui territori ancora più forte, a tempo pieno. Abbiamo proposto in tempi non sospetti, in diverse occasioni, nuovi modelli di distribuzione, cento Postamat in più per Regione, l'attivazione di sportelli multiservizio e multifunzionali, servizi di tesoreria comunali con una PA da accompagnare nella 'transizione al digitale', promozione del postino telematico, vettore di capacità e formazione. Ma una cosa è certa. Poste oggi è ancora un pezzo di Stato presente nelle valli alpine e appenniniche, purtroppo però nei piccoli Comuni è 'a giorni alterni' per effetto di troppe scelte sbagliate fatte in passato che ora Del Fante ha la grande occasione per correggere anche con nuovi investimenti. Dieci giorni di distribuzione al mese, su trenta totali, della posta e dei giornali non sono accettabili. Tre giorni o due di apertura la settimana degli uffici, tre ore al giorno, non garantiscono efficace fruibilità da parte dei cittadini. Per questo accettiamo l'invito a costruire insieme una nuova strategia, forte e duratura. Snella e in linea con la crescente digitalizzazione e la riduzione dei volumi, ben nota e chiara a tutti i Sindaci e Amministratori. Poste torni a investire. Siamo dalla loro parte se questo avverrà, come lo siamo stati in occasione del lancio del Piano Deliver 2020 nel quale l'Azienda annuncia di non smobilitare, come sancito dal Servizio postale universale che l'Azienda auttua. Poste per noi è un pezzo di Stato. Rendiamolo insieme a pieno servizio, anche nei piccoli Comuni e nelle zone montane del Paese".
