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VCO- 09-08-2018- La prima volta che

la regione Piemonte alzò “il sedere dalla sedia” e venne in Ossola.... Nelle ore in cui si ha notizia della fissazione per il giorno 21 ottobre del referendum per il passaggio del Vco in Lombardia si ricorda anche la tragica alluvione che sconvolse l'Ossola nel 1978, momento in cui una parte del territorio, l'Ossola, urlava già ad alta voce il suo disagio verso il torinocentrismo, verso la trascuratezza e la marginalità con cui questa terra era considerata dal Piemonte. L'Uopa, Unione Ossolana per l'Autonomia, fondata pochi mesi prima con l'intento di creare una regione Autonoma a Statuto Speciale, in quella calda estate di quaranta anni fa aveva organizzato ad Ornavasso un convegno italo-svizzero per lamentare i disagi delle strade, delle infrastrutture in Ossola rispetto all'efficenza elvetica appena passato il confine.

La trascuratezza della rete viaria e l’arretratezza delle strutture pubbliche in Ossola,vennero evidenziate ancor di più la notte del 7 agosto del 1978, quando i timori manifestati in anni di proteste, segnalazioni ed appelli ebbero il loro più tragico epilogo. Dalle 18 alle 20,30 un improvviso nubifragio si abbattè sull’Ossola, in particolare sulle valli Vigezzo, Isorno ed Anzasca, piovvero duecento millimetri d’acqua in meno di quattro ore, causando diciassette morti, il crollo di abitazioni, strade e ponti. L’Ossola fu isolata per parecchie ore, in Valle Vigezzo si riuscì a ristabilire i collegamenti solo due giorni dopo grazie alla ferrovia Vigezzina. I danni prodotti dall’alluvione vennero subito calcolati in almeno cento miliardi di lire, la Regione Piemonte decise di aprire un ufficio distaccato nel Comune di Domo per coordinare i soccorsi, trecento militari della divisione Centauro arrivarono sulle zone colpite, unitamente a molti volontari.

La gravità del disastro, le lamentele e le richieste d’aiuto della popolazione, la pressante protesta verso le istituzioni e la rivendicazione dell’autonomia dell’Uopa spinsero, per la prima volta dalla nascita della Repubblica, il consiglio regionale a tenere una sua riunione fuori da Torino:

“Giovedì 31 agosto- riportava il settimanale Eco Risveglio- nel Collegio Rosmini si è riunito il Consiglio Regionale per l’esame di alcuni provvedimenti relativi agli interventi per i danni provocati dall’alluvione. Un pubblico numeroso, tra cui molti amministratori, hanno affollato il salone seguendo con attenzione i lavori: “La nostra presenza – ha spiegato il presidente Viglione– vuole dare continuità ed avere un migliore rapporto con gli amministratori e le popolazioni colpite, verificando con essi le nostre scelte ed i programmi che intendiamo realizzare, ciò per vincere un certo distacco e forme di isolamento che anche nel passato si sono lamentate e che possono trovare una loro origine anche per le stesse caratteristiche geografiche, economiche e sociali di queste zone. Per parte nostra vogliamo superare questa situazione conquistando la fiducia di queste popolazioni verso la Regione e le istituzioni attuando concretamente ed a tempi brevi i programmi e le opere prefissate”.

In due volumi la Regione raccolse le varie valutazioni dei danni arrecati dall'alluvione, con tavole dettagliate per le varie zone geografiche e per i Comuni, in cui si evidenziavano le opere pubbliche e private alluvionate e da ricostruire. Lavoro che permise di stimare i danni alluvionali in oltre 117 miliardi di lire 14. L’Uopa nel numero del settembre 1978 de “L’Autonomia” traeva dure conclusioni criticando l’assurda inadeguatezza delle somme stanziate, i colpevoli ritardi, i favoritismi verso altre zone del Piemonte, ed auspicando che il governo varasse un’apposita legge d’emergenza. Dal Governo e dalla Regione si assicurarono interventi anche per la costruzione di uno scalo merci, per la creazione di un “progetto pilota” per la sistemazione idrogeologica del fiume Toce e per il collegamento stradale tra Gravellona ed il Sempione.

Martedì 12 dicembre 1978 il Senato approvò all’unanimità la Legge Speciale per l’Ossola, includendo dei titoli in modo di comprendere nella Legge anche la provincia di Messina e talune della Provincia di Agrigento danneggiate dal nubifragio del 20 ottobre 1978, alcuni comuni dell’Abruzzo, il territorio di Pozzuoli, interessato dai fenomeni bradisismici del 1970 ed altri interventi in Umbria ed in Campania: “Queste aggiunte nulla tolgono alla cifra di 105 miliardi stanziata per l’Ossola in quanto per le altre zone sono previsti altri stanziamenti- spiegavano i giornali locali- La legge speciale ora passerà alla Camera e tutti si augurano che al più presto sia discussa ed approvata per diventare operante. Gli ossolani sono però rimasti perplessi perché l’emendamento promesso e presentato dallo stesso Governo sull’autostrada Gravellona Invorio sia stato ritirato in sede di discussione. Il ritiro è stato causato dalla richiesta dei rappresentanti di altre zone di aggiungere anche il tronco autostradale Caprileone-Cefalù dell’autostrada Messina-Palermo, e questo significava praticamente riaprire il discorso delle autostrade su tutto il territorio nazionale.

Il senatore Albertini (psi) ha dichiarato in aula: “… i collegamenti stradali sono di vitale importanza per l’alto novarese e la Val d’Ossola; è necessario che venga eliminata l’attuale strozzatura del lago Maggiore”. Il senatore Del Ponte, prima dell’approvazione della Legge Speciale, ha così commentato: “…è questo un appello che modestamente raccoglie un messaggio che viene con tanta dignità portato avanti da gente seria e responsabile oltre che umile, che cerca disperatamente di reagire al suo isolamento e alla lenta degradazione di una terra in un tempo non lontano, felice. Una terra anche tanto gloriosa, che vuole vedere affrontati problemi trascurati da troppo tempo”. L’articolo si chiuse auspicando una unione di tutte le forze politiche col fine di presentare al più presto al Governo un disegno di legge con il piano organico di completamento dei tronchi autostradali.

Nel 2018 tutti nel Vco conoscono lo stato dei letti dei fiumi, delle strade e dei valichi per la Svizzera.