
PREMOSELLO/VOGOGNA - 22-08-2018- Lo avevano trovato
che era solo un mucchietto di piume e ossa, assediato dai parassiti, denutrito, disidratato. Oggi è un giovane e maestoso gufo reale che ha cominciato una nuova vita da selvatico nell'area del bosco Tenso a Premosello. Qui ieri sera, i suoi salvatori lo hanno liberato: Carabinieri forestali e il veterinario Uberto Calligarich che per circa due mesi lo ha curato facendo sì che quel mucchietto d'ossa fosse in grado d'essere restituito alla natura. "Adesso non possiamo che augurargli buona fortuna" chiosa il dottore.
Un passo indietro: ad avvistare il piccolo, circa due mesi fa in un prato dietro la scuola di Vogona, erano state alcune persone che - correttamente - avevano avvisato i Carabinieri Forestali della stazione ValGrande. Da qui il salvataggio, prima che qualche volpe passasse nei paraggi, e la consegna al dottor Calligarich; che resta il vero punto di riferimento nel VCO per la cura dei selvatici, anche dopo che la Provincia ha abolito per mancanza di fondi il Cras.
"Probabilmente il pullo era stato abbandonato dai genitori, oppure aveva perso la competizione con il suo compagno di nido; in natura funziona così - spiega il veterinario -. Di fatto quando è arrivato da me, aveva gravi problemi di parassiti e chissà da quanto tempo non mangiava. Problemi poi risolti, dopo una valutazione su eventuali malattie. A questo punto bisognava insegnargli a mangiare: dapprima è stata necessaria un'alimentazione forzata, poi ha cominciato a nutrirsi da solo, a crescere, a completare la struttura alare. A questo punto era pronto per tornare alla sua vita. Il volo che ha compiuto con la liberazione lascia ben sperare, e sicuramente il suo istinto lo porterà a procacciarsi il cibo. Ma è inesperto, avrà qualche difficoltà e correrà dei rischi ma avrà tante possibilità di sopravvivere". Quali rischi correrà? "I gufi sono in cima alla catena alimentare, dunque non hanno nemici in natura, se si escludono la competizione con altri gufi e le infrastrutture umane, su tutto i cavi dell'alta tensione", conclude il dottor Calligarich.
E per un gufo che fa notizia, altri animali che nell'arca di Noè del dottor Calligarich a San Bernardino Verbano sono curati con competenza e passione dal veterinario e dalla moglie. Proprio ieri hanno liberato tre rondoni (in tempo, a breve ci sarà la migrazione), mentre in cura ci sono ancora un cuculo, uno scoiattolo, una volpe, un certo numero anatre e folaghe, quattro falchi, un muflone, due caprioli. Tutto questo nonostante il disinteresse delle istituzioni.
(Qui il video della liberazione postato del presidente del Parco della Val Grande Massimo Bocci: https://www.facebook.com/massimo.bocci.148/videos/2074861332525322/)
Antonella Durazzo
