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maggia prog 3

VERBANIA – 27.08.2018 – Siti cambiati,

cifre che lievitano (e si sgonfiano), una gara semideserta e una ditta fallita. Da ovunque la si cerchi di guardare, la matassa dell’istituto alberghiero “Maggia” è intricata e difficile da sbrogliare. Il dato certo, ma nemmeno troppo, sta nei numeri. Nei costi delle tre opere pubbliche previste e nelle somme a disposizione. Partiamo dalle ultime, snocciolate oggi in Consiglio provinciale dal presidente Stefano Costa. “Abbiamo 2.992.500 euro di fondi regionali del 2008-2009, 4.075.904 di un mutuo acceso nel 2006 che stiamo pagando e da cui abbiamo attinto circa 50.000, 292.448,10 della garanzia escussa a Edilpresta, 1,5 milioni reperiti negli scorsi anni per gli arredi dalla Regione, 2,5 milioni regionali di quest’anno e 3 milioni di valore dell’immobile Hospes deprezzato dai 3,9 iniziali. In totale 13.660.852,40”.

Questa somma non basta per tutto, perché le tre opere pubbliche insieme costano 19,5 milioni: 12 milioni il solo plesso scolastico, 2,1 la palestra a corredo, 5,4 lo stadio. Ed è su quest’ultimo che il conto sballa. Nell’originario accordo di programma si parlava di un impianto equivalente al “Forlano”, stimato tra 1,3 e 1,5 milioni. Nel rivedere i progetti s’è saliti sino a 5,4. “Non perché lo Stresa è stato promosso in serie D – hanno precisato il presidente della Provincia e i tecnici –, ma perché queste sono le richieste standard di Coni e Figc”. Nel gioco di incastri di cifre, la Provincia ha la sua priorità, cioè partire subito con la costruzione della scuola, recuperare il mezzo milione che manca per la palestra dal ribasso d’asta e, in un secondo tempo, attivare la palestra con un secondo lotto. Se avanzasse qualcosa, allora lo si riverserebbe sullo stadio, che non solo rischia di non sorgere, ma che non essendo i cantieri concomitanti, slitterebbe di qualche anno, lasciando la città –e la Stresa sportiva– senza un suo impianto. Proprio quello che non vuole Bottini, disposto anche a mettere qualcosa in più per l’impianto in zona Motta Vinea, ma non subito. “Al momento non so dire se e quanto potremo spendere”, ha spiegato rilanciando la proposta di una nuova soluzione: dirottare il “Maggia” nell’area del Collegio “Rosmini”.

In questo dibattito una cosa non è chiara: come sia possibile che il costo per il campo sportivo sia triplicato rispetto a quanto previsto inizialmente e se, rinunciando a qualcosa, non si possa scendere a un prezzo più “ragionevole”.