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gallo dito ok bernardino

DOMODOSSOLA- 15-08-2015- Nei giorni scorsi il vicepresidente regionale Aldo Reschigna ha parlato alla festa dell'Unità della Lucciola di Villadossola, toccando anche il tema della sanità. E proprio l'attesa decisione regionale su dove collocare il Dea, se al San Biagio o al Castelli, sprona il presidente del comitato Sos Ossola ad emettere un comunicato ferragostano molto “piccante”: “Rompendo la "tregua" ferragostana, e chiediamo scusa, siamo costretti a fare un nostro stringato commento sulle dichiarazioni, di pochi giorno or sono, di Aldo Reschigna alla Lucciola- spiega Bernardino Gallo- noi di Sos abbiamo deciso di non partecipare come per il passato. Certo che ci vuole una faccia come il "culo", scusate il termine volgare, per sostenere che la scelta sia ancora da fare. La promessa fatta da Saitta di adeguarsi alla scelta decisa dal territorio i cui rappresentati, previsti dalla Legge, scelsero il San Biagio di Domodossola approvando un documento ineccepibile dal punto di vista tecnico e del buon senso; chi pensate che abbia suggerito all'assessore di fare marcia indietro? Si pensava che i rappresentanti sindaci del territorio avrebbero votato come spesso era capitato, a favore di Verbania. Quindi la retromarcia e il non mantenimento dell'impegno preso con una figura veramente di "cacca" e gravissima nel rapporto eletti ed elettori. Ci si è inventati la priorità del territorio, prescindendo dalla scelta di dove fosse collocato il Dea tra il Castelli e il San Biagio. Proposta delirante in quanto, anche chi non è ferrato in materia sanitaria, comprende che una scelta sbagliata in quanto, nel delineare i servizi, è elementare che sono tutti collegati tra di loro. Non contenti si è provveduto a nominare i direttori generale, sanitario e amministrativo, tutti esperti di medicina territoriale e tutti esterni, legati a filo diretto con la Regione. Purtroppo molti amministratori ossolani hanno abboccato all'amo con un comportamento che non difende gli interessi dei cittadini rappresentati. Quasi tutti allineati al pensiero unico dominante portatore di neocentralismo che penalizza le periferie e il Monte a favore del Piè, (Piè Monte). Noi non ci arrenderemo e faremo di tutto per difendere l'Ossola e i suoi servizi da erogare ai cittadini, difendendo, contemporaneamente, anche quelli del Verbano e del Cusio, in quanto in provincia tripolare i cui singoli territori andrebbero garantiti e rispettati tutti come in una istituzione federale. La specificità che la caratteristica e che viene riconosciuta, a nostro avviso in modo non adeguato, dovrebbe garantire anche i servizi sanitari e tra questi, quelli legati all'urgenza ed emergenza che debbono essere garanti in Ossola che ha 40% degli abitanti e oltre il 70% del territorio assolutamente montano e periferico. Siamo sicuri che ne vedremo delle belle dopo agosto!”