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intra alta

VERBANIA – 11.09.2018 – L’accordo è stato raggiunto

e in 22 hanno visto salvi risparmi e casa. Con l’apposizione di una firma che, per problemi tecnici, non s’era potuta concretizzare nel mese di luglio, oggi i curatori fallimentari della società immobiliare “La Vela” (gruppo Palese) hanno chiuso la vertenza Intra alta. Da mesi il complesso residenziale situato tra corso Cairoli e via XXIV Maggio, a Intra, era al centro di una complessa vicenda legata al crac del costruttore verbanese. Tutti coloro che occupavano gli appartamenti del complesso formalmente mai del tutto finito, lo facevano in virtù di un contratto preliminare di acquisto sottoscritto una decina d’anni fa, quando versando caparre che andavano da qualche decina di migliaia di euro sino a quasi tutto l’importo dell’appartamento, erano entrati in possesso dell’alloggio. La proprietà l’avrebbero ottenuta al saldo dell’intera somma e con un atto notarile che non sono mai riusciti a concretizzare, perché le difficoltà dell’impresa di costruzioni si sono prolungate nel tempo sino alla dichiarazione di fallimento. Da quel momento e dalla nomina dei curatori fallimentari, gli avvocati Matteo Sanvito e Riccardo Sappa e il commercialista Alessandro Ambroso, lo scenario è cambiato. Veneto Banca, poi diventata a sua volta Veneto Banca in liquidazione, era il creditore che su quell’immobile aveva – a suo favore – un’ipoteca fondiaria che, di fatto, la rendeva proprietaria del palazzo. Il rischio concreto era, ed è stato sino a oggi, che pur avendo pagato per la casa, i promissari acquirenti si trovassero per strada e senza possibilità di recuperare il denaro speso. Questo scenario, ipotizzato dagli stessi curatori lo scorso inverno, è mutato sull’onda dell’opinione pubblica e dopo che, andati a vuoto i tentativi di accordo, Veneto Banca in liquidazione ha accettato un compromesso, rinunciare cioè alle ipoteche in cambio di una parte dell’incassato come saldo e stralcio (cioè il versamento della differenza tra quanto concordato in allora e quanto versato). L’intesa raggiunta a luglio con il benestare del giudice delegato Claudio Michelucci è stata ratificata oggi. Nelle prossime settimane i 22 che hanno manifestato l’intenzione di perfezionare l’acquisto della casa dovranno chiudere il contratto, avendo la garanzia che non perderanno casa e denaro.