VERBANIA – 15.09.2018 – Un dirigente comunale,
una funzionaria, l’ex assessore e il sindaco. Tra presenti e assenti è stato un viavai “municipale” quello che ieri mattina ha visto presentarsi dal giudice di pace Filippo Bertozzi una parte dell’Amministrazione verbanese. Sul banco degli imputati, ma non presente in tribunale, c’è il dirigente del Dipartimento servizi territoriali del Comune Vittorio Brignardello. L’architetto è accusato di diffamazione nei confronti di una funzionaria dello Sportello unico attività produttive, che l’ha denunciato dopo aver letto, in una missiva interna tra gli uffici, una ricostruzione del “caso” delle pratiche Suap finite in Procura che riteneva lesiva della sua persona.
La vicenda del Suap nacque a cavallo tra la gestione commissariale di Verbania e l’inizio della giunta Marchionini, quando in un passaggio di deleghe tra dirigenti, il comandante della polizia municipale passò le consegne al collega architetto (che già aveva gestito in passato il Suap) evidenziando che erano presenti 39 vecchie pratiche di cambio di destinazione d’uso per le quali non era avvenuto l’incasso degli spettanti oneri di organizzazione. Questo passaggio avvenne per tramite del segretario generale, che trasmise il fascicolo alla Procura. Il “caso” fu portato in Consiglio comunale dal gruppo Sinistra unita di Vladimiro Di Gregorio.
Ciò che è in discussione dal gdp è il tono di quelle comunicazioni interne. Ieri, all’apertura del processo, la parte offesa – la funzionaria non s’è costituita parte civile – era presente perché convocata come testimone, così come l’ex assessore alla Polizia municipale del 2014 (si dimise dopo pochi mesi, in rotta con il sindaco) Damiano Tradigo. Era citata anche il sindaco Silvia Marchionini, che però non c’era. Nessuno è stato comunque ascoltato per un legittimo impedimento dell’avvocato di Brignardello, Giuseppe Russo. L’udienza è stata aggiornata al 9 novembre.
