OSSOLA- 15-09-2018- In omaggio al pittore vigezzino
Carlo Fornara, uno dei più grandi artisti del Novecento, morto 50 anni fa, il 15 settembre del 1968, l'ossolana M.me Webb Editore pubblica in forma di cartolina una “Posa fotografica per lo studio de ‘I Vangatori’, Prestinone, 1897”. Fornara si vantava di “maneggiare la frullana e la zappa colla perizia di un autentico contadino”
Carlo Fornara (Prestinone, 21 ottobre 1871 – Prestinone, 15 settembre 1968) è stato un pittore italiano, legato alla corrente pittorica del primo 900 italiano, nota come divisionismo. Nato a Prestinone nel 1871 in una umile famiglia di contadini della Val Vigezzo, mostrò il suo talento dopo aver iniziato a frequentare i corsi di pittura, disegno e ornato presso la locale scuola d'arte Rossetti Valentini di Santa Maria Maggiore – dove strinse forti rapporti di amicizia con altri futuri pittori come Giovanni Battista Ciolina, Gian Maria Rastellini e Lorenzo Peretti Junior – seguendo gli insegnamenti di Enrico Cavalli, grande conoscitore dell'arte francese di quell'epoca, il quale lo influenzò in maniera decisiva affinché seguisse la via della pittura.
Nella primavera del 1891 espose due opere La bottega del calderaio ed espose Ricordanze alla Prima Triennale di Brera, occasione fondamentale, perché lo mise in contatto per la prima volta con le istanze divisioniste. Durante il suo soggiorno a Lione, tra il 1894 ed il 1895, in compagnia dell'amico e collega Ciolina, Fornara si avvicina alla corrente pittorica del neoimpressionismo, che si manifesta nell'opera En plen air, che venne tuttavia rifiutata nel 1897 dalla terza Biennale di Brera, nonostante fosse giudicata molto positivamente da alcuni artisti, tra cui Giuseppe Pellizza da Volpedo e Giovanni Segantini, due dei maggiori esponenti della corrente divisionista.
Nel 1899 partecipò alla III Esposizione internazionale d'arte di Venezia.
Entrato in contatto con Alberto Grubicy de Dragon, titolare della Galleria Grubicy e fratello del promotore del divisionismo a livello europeo, il mercante d'arte e pittore lui stesso Vittore Grubicy de Dragon, fu molto apprezzato da entrambi e messo in contatto con Segantini, che volle il giovane artista come suo assistente, per l'Esposizione di Parigi del 1900.
Grazie al patrocinio dei Grubicy, Fornara fu presente ad esposizioni pittoriche nazionali ed internazionali di una certa rilevanza di quegli anni; ma l'adesione alla scuola divisionista iniziò gradatamente ad indebolirsi, fino a scemare del tutto intorno agli anni venti, quando l'artista iniziò una sua ricerca pittorica con uno stile del tutto personale. A partire dal 1922 si ritirò definitivamente nella sua amata Val Vigezzo dove morì nel 1968.
