PREMOSELLO C. - 19-09-2018 - Il 21 settembre,
in occasione della Giornata Mondiale dell'Alzheimer, il Comune di Premosello organizza un incontro pubblico "per fare il punto e riflettere sul futuro dei servizi offerti dalla Residenza Integrata Socio -sanitaria del Comune alle persone affette dalle patologie neuro-degenerative". Il momento, spiega in una nota l'Amministrazione comunale, vuole essere "il punto per l'avvio di una nuova fase, con sempre maggiore vicinanza ai malati e ai loro familiari". L'appuntamento è per venerdì 21 settembre (ore 16) nell'aula consiliare del Comune, al termine dell'incontro ci saranno la visita ai reperti e un aperitivo. Per informazioni: 032488191.
L'Alzheimer è una delle forme di demenza più diffuse con circa 50 milioni di malati nel mondo. Questo numero è purtroppo destinato a triplicare entro il 2050, si contano infatti 9,9 milioni di nuovi casi ogni anno, uno ogni 3,2 secondi.
In Italia circa un milione di persone è affetta da questa malattia, che, essendo una patologia neurodegenerativa, colpisce il cervello causando una progressiva perdita delle funzioni cognitive, in un processo continuo e irreversibile. Questo morbo colpisce zone del cervello che controllano funzioni come il pensiero, la parola e, motivo principale per cui è conosciuta questa malattia, la memoria, arrivando quindi a impedire a una persona di portare a termine anche le più semplici attività quotidiane.
Nel progredire della malattia l'individuo finirà quindi per dimenticare velocemente eventi recenti e nomi di persone, sviluppando disturbi nel linguaggio e arrivando anche a disturbi comportamentali. Attualmente non esiste ancora una cura per il morbo di Alzheimer, se non farmaci che possono rallentare il decorso della malattia, permettendo al malato di mantenere più a lungo le proprie funzioni cognitive.
Fondamentale nel corso di questa malattia è la presenza di famigliari e parenti infatti, mentre nella fase iniziale del morbo l'individuo mantiene la sua indipendenza, nelle fasi conclusive perde la propria autonomia arrivando quindi ad avere bisogno di un'assistenza costante. La presenza continua di amici e parenti è quindi di estrema importanza e, nonostante questo non possa di certo curare la malattia, sicuramente aiuta il paziente dal punto di vista fisico e psicologico, quindi emotivo.
