VERBANIA – 17.08.2015 – Un carrello intero di faldoni
che due impiegati del Comune hanno ritirato, caricato in auto e riportato negli uffici di via Fratelli Cervi. Dissequestrato, stamane è stato riconsegnato il materiale che i carabinieri della sezione di polizia giudiziaria avevano prelevato mesi fa dallo Sportello unico per le attività produttive di Verbania. Si tratta delle “famose” 39 pratiche passate da un dirigente all’altro, rimpallate al segretario comunale e finite in Procura.
Il caso fu sollevato politicamente e reso noto all’opinione pubblica dal consigliere comunale di Sinistra Unita Vladimiro Di Gregorio anche attraverso un’interpellanza.
La vicenda era nata all’indomani della rivoluzione di incarichi e deleghe operata dal neoinsediato sindaco Silvia Marchionini all’interno del corpo dirigenziale del Comune di Verbania. Rivoluzione che aveva tolto la gestione dello Sportello unico attività produttive al comandante della polizia municipale, Ignazio Cianciolo, per consegnarlo all’architetto Vittorio Brignardello, che già l’aveva avuto in passato. Nel passaggio di consegne, il 4 agosto 2014 Cianciolo trasmise all’allora segretario generale Corrado Zanetta, come responsabile dell’anticorruzione, una lettera in cui evidenziava criticità sull’iter di 39 pratiche di cambio di destinazione d’uso (competenza urbanistica, in capo all’architetto Brignardello) con la relativa quantificazione degli oneri di urbanizzazione. Zanetta prese la documentazione e la inoltrò alla Procura, che ha poi aperto un fascicolo e compiuto una serie di indagini, anche consultando la documentazione sequestrata.
Gli esiti di questa indagine, i cui documenti sono stati appunto dissequestrati, sono ora nelle mani del sostituto procuratore Gianluca Periani, cui spettano le conclusioni.