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canile volontari vergogna
VERBANIA – 20.08.2015 – Interruzione di pubblico servizio e procurato allarme.

Sono questi i reati – ma anche “ogni altro che dovesse ravvisarsi nel caso di specie” – che il Comune di Verbania contesta al gruppo di persone che il 1° luglio si presentò al canile protestando perché non gli fu concesso di prelevare gli animali e portarli a passeggio.

Ha una nuova, velenosa coda giudiziaria il braccio di ferro tra l’Amministrazione e i volontari del Rifugio del cane, buona parte dei quali riconducibili all’associazione Amici degli animali. Anche se a quasi due mesi di distanza – la legge concede 90 giorni per sporgere querela – la giunta Marchionini s’è decisa per la via giudiziaria, votando una delibera che affida all’avvocatura comunale il compito di sporgere una querela contro le persone che quel giorno (al passaggio di consegne tra Adigest e la cooperativa Il Sogno) protestarono al Plusc. “Tali operazioni venivano interrotte dalla presenza di un gruppo di 25 persone con cartelli striscioni al seguito, facenti parte della Associazione Amici degli Animali che, affacciatasi ai cancelli della struttura comunale, con urla e striscioni pretendevano di entrare – si legge nella delibera –. Alla risposta negativa della cooperativa e della Amministrazione, che stavano effettuando le operazioni preliminari necessarie alla presa in carico del servizio, i manifestanti hanno tentato di entrare forzatamente, di prendere le chiavi del cancello; hanno chiamato Carabinieri, Polizia, ed Asl creando disservizi e disfunzioni ed ingiustificatamente creando allarme presso le predette autorità di pubblica sicurezza”.

Da qui la denuncia per interruzione di pubblico servizio e procurato allarme, che segue peraltro quella, sporta già l’indomani, per violenza privata che il presidente dell’associazione, l’avvocato Loredana Brizio, ha presentato contro la dirigente municipale Aurora Martini, presente quel giorno.