VERBANIA – 21.08.2015 – Il suo nome di battaglia era Koki.
Con quell’appellativo, tra il ’43 e il ’45, era stato uno dei comandanti partigiani più attivi. Elio Alberganti, questo il suo nome all’anagrafe, s’è spento lunedì sera all’ospedale “Castelli” di Pallanza, dove era ricoverato da qualche giorno. Aveva da poco tagliato il traguardo dei 90 anni di vita. Una vita di impegno e di azione, come partigiano, imprenditore artigiano, padre di famiglia. Nell’anno del suo 18° compleanno il giovane Alberganti fu coscritto alla leva, ma scelse di non servire la Repubblica sociale italiana. Entrò nelle formazioni partigiane, segnatamente nella divisione “Cesare Battisti”, della quale diventò il numero due. Braccio destro di Armando Calzavara – nome di battaglia Arca, medaglia d’argento al valor militare, scomparso nel 2000 – prese parte alla liberazione di Cannobio, alle operazioni della Repubblica dell’Ossola, ma fu soprattutto attivo a Intra. Nella notte tra il 13 e il 14 aprile, sul finire della guerra, fece parte del commando che, agli ordini di Calzavara, assaltò il carcere di Intra per liberare Gloria Tranquillini, futura moglie di Arca.
Nato in “Vila” a Pallanza, ha vissuto a Intra, nella zona delle Vigne basse, dove aveva la sua attività. Dopo la guerra, lui che aveva simpatie repubblicane, non ha mai svolto un ruolo politico. S’è dedicato al lavoro e alla famiglia, ai figli Anna Paola, Daniele, Luigi e Piero, morto tragicamente folgorato a Torino, dove era volontario – tra i primi – del Gruppo Abele. Figli che oggi lo accompagneranno nel suo ultimo viaggio terreno, al termine di una vita lunga e piena. I funerali saranno celebrati alle 16 nella chiesa di San Giovanni Battista, a Intra.