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DOMODOSSOLA- 14-10-2018- Serata d'onore sabato

presso la Soms di Domodossola, storico ente a carattere benefico che, come ha ricordato il presidente Riccardo Vespa, "proprio quest'anno compirà ben 163 anni di vita ed è sempre attivo nell'aiuto reciproco fra i suoi soci, oltre che nella promozione di eventi a carattere culturale, privilegiando arte, musica e poesia". Ed è proprio di poesia che si è parlato nell'evento di sabato, con un incontro sulla vita e l'opera della celebre "poetessa dei Navigli" Alda Merini, recentemente scomparsa e più volte proposta come candidata al premio Nobel per la letteratura. A raccontare la vita e la genesi delle opere che, nel corso del Novecento, resero celebre la poetessa Milanese è venuta a Domodossola dalla vicina cittadina di Omegna la prima figlia della Merini, Emanuela Carniti. La signora, anche lei poetessa, in un dibattito moderato dal poeta Arizzanese Elio Del Monaco, ha ricordato "come alla mia povera mamma fosse sempre piaciuto studiare fin dall'infanzia. Lei, fino agli ultimi anni della sua vita, più che alla candidatura al Nobel pensava sempre al suo sogno ormai perduto, ovverosia quello di laurearsi in letteratura, un sogno che ha sempre inseguito fin dalla sua adolescenza ma che purtroppo, a causa della sua vita molto travagliata non si è mai concretizzato. Fin dalle scuole elementari mia madre era molto brava in Italiano, scriveva molto bene tant'è che compose la sua prima poesia all'età di dieci anni. Incoraggiata dai suoi insegnanti, partecipò ad un concorso letterario per giovanissimi poeti e ricevette il primo premio che le fu consegnato da Maria Josè di Savoia." Nei primi anni cinquanta Alda Merini incomincia a frequentare i salotti letterari Milanesi, conosce Spagnoletti, Pasolini e sopratutto Giorgio Manganelli. La conoscenza e l'ammirazione per l'intelletto dello scrittore, con cui instaura un'amicizia che presto si trasforma in una relazione amorosa segnerà per sempre la vita della poetessa: purtroppo Manganelli è sposato e in quel periodo il divorzio in Italia non esiste.Ed è proprio da allora che Alda Merini incomincia a soffrire di esaurimenti nervosi, come se ne accorge lo stesso scrittore che la indirizza presso uno psicoanalista di sua fiducia. Nel 1953 Giorgio Manganelli si trasferisce a Roma e tronca la relazione con la giovane poetessa, che nel '54 si sposa con un fornaio e nel giro di pochissimi anni la coppia ha due bambine, Emanuela e Flavia. Emanuela Carniti ha tenuto a sottolineare che fra sua madre e suo padre vi erano barriere inconciliabili," provenivano da due mondi troppo diversi. Mio padre era immerso nella concretezza della sua attività lavorativa, mentre mia madre era assorbita nel suo universo poetico ed era la negazione assoluta della casalinga, per lo meno come la si intendeva allora. Dopo la nascita di mia sorella Flavia le tensioni in famiglia peggiorarono notevolmente. Mi ricordo come se fosse oggi nel 1965 la violenta litigata fra i miei genitori, che culminò con un ricovero di mia mamma per circa quindici giorni all'Istituto Pini di Milano. Da lì in poi fu un susseguirsi di ricoveri, spesso chiesti da lei perchè nei periodi in cui era a casa non parlava, deperiva e dormiva di continuo. Posso affermare che l'unica salvezza di mia madre è stata la scrittura. Solo con le sue bellissime poesie lei si rasserenava trovando la  sua pace interiore e in vita mia l'ho sempre vista scrivere molto. La scrittura poetica fu anche una terapia suggeritale dal suo psichiatra, fra l'altro morto di recente anche lui e a cui lei dedicò un libro, frutto della fitta corrispondenza fra i due, dal titolo " lettere al dottor G.". Durante la serata sono state lette alcune poesie di Alda Merini dal soprano Katia Lippolis, accompagnata alla tastiera dal musicista Verbanese Massimo Falda.

Alessandro Velli