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massimo polli

DOMODOSSOLA- 18-10-2018- Ecco il commento di Massimo Polli,

ex Vicepresidente dell’Assemblea Costituente della provincia del Vco, riguardo al referendum per il Vco in Lombardia di domenica: “Tutti mi ponete la stessa domanda, cioè se sia, meglio restare in Piemonte o andare in Lombardia- spiega Polli- come sempre ogni medaglia ha anche un rovescio, quindi cerchiamo di analizzare con calma i pro e i contro di quanto ci propone il prossimo referendum.

Ok lasciamo la strada vecchia per la nuova che in genere non è una buona idea, salvo che la vecchia non sia rotta e disastrata come appare ad oggi.

In Piemonte siamo sempre stati considerati i “Parenti poveri”, bistrattati fin dai tempi antichi, volete un esempio di cui sono stato testimone diretto, eccolo :

1978 la Regione promulgò un depliant che raffigurava le stazioni sciistiche della Regione…ecco non vi era il Vco completamente segato in toto, senza Macugnaga, la Valle Vigezzo, Devero, il Mottarone, la Valle Formazza, tanto per gradire.

La viabilità la dobbiamo al compianto Nicolazzi da Gattico, se aspettavamo il Piemonte stavamo ancora con la loro linea ferroviaria ove imperavano le tradotte con 5 passaggi a livello solo per andare al lago!

Inoltre ci hanno sempre negato 18 milioni di canoni idrici, cui vanno uniti 5 milioni dei ristorni dei frontalieri.

Parliamo della sanità, ove costoro ci hanno sempre negato investimenti che si potrebbero definire fisiologici, piccolo esempio ma già chiarificatore, siamo l’unica provincia che non possiede un Ospedale provinciale, lo hanno Cuneo, Asti ed Alessandria…glia altri sono addirittura poli Universitari.

Non basta, ecco veniamo anche al turismo di massa e vediamo sempre milanesi e varesini che qui hanno case ed interessi anche ad investire.

In pratica stiamo in una Regione per noi come una matrigna, che non ci ha mai amato e che ora, stranamente ci vuole trattenere a tutti i costi con una operazione di killeraggio politico affidato a vecchi arnesi preoccupati solo di difendere piccole rendite di posizione con operazioni di piccola bottega.

Io credo che sia ora di pensare ad operazioni di più largo respiro che garantiscano un futuro migliore alle generazioni future.

Intanto il SI ha già vinto spingendo comunque il Piemonte ad una riflessione sulle richieste del Vco.

Il mio desiderio è uno solo, che la gente vada a votare, poiché gli assenti hanno comunque sempre torto, e ognuno di noi democraticamente dovrà rispettare ciò che democraticamente verrà deciso.

Il cambio di casacca potrebbe essere salutare anche per un rilancio dell’intera zona, con possibilità di creare nuovi posti di lavoro.

Non ultimo se esaminiamo i fondamentali, ci mostrano chiaramente che la Regione Piemonte è la più disastrata delle regioni del nord, un esempio…il debito sanitario è uguale a quello della Regione Puglia!

Quindi non considero un salto nel buio l’eventuale passaggio in Lombardia, in quanto noi peggio di così non possiamo andare”.