DOMODOSSOLA- 22-08-2015- “Caro Papa Francesco”...iniziava così una lettera che la nostra collega Mary Borri aveva indirizzato al Santo Padre in cui, spiegando di avere “riscoperto la bellezza e l'importanza del rito comunitario e della figura del sacerdote, trovando Gesù Eucarestia, grazie a Medjugorje” raccontava in breve la sua testimonianza nel ricevere la prima comunione a 45 anni proprio a Medjugorie, dove si era recata per il suo primo pellegrinaggio. Il senso della lettera era quello di testimoniare la grande esperienza spirituale, il ritrovamento della fede ottenuto nel viaggio e quindi l'invito al Papa a tenere in considerazione anche questo episodio nella sua attesa decisione su come la Chiesa accetterà le “apparizione mariane” di Medjugorje: “come tanti altri pellegrini della diocesi di Novara- concludeva Mari Borri-resto anch'io in attesa del Suo pronunciamento sui fatti di Medjugorje”. A distanza di pochi mesi è arrivata la risposta della Chiesa, non direttamente da papa Francesco, ma come è d'uso, dalla Segreteria di Stato vaticana. Ovviamente non si anticipa nulla sulla decisione papale: “Sua Santità- spiega Monsignor Peter B. Wells a Mari Borri- ha ricevuto con riconoscenza le devote espressioni di affetto e spirituale vicinanza che Ella ha recentemente inviato. Grato per i sentimenti di filiale ossequio manifestati, il Santo Padre auspica che la grazia e l'amore del Signore continuino ad accompagnarla nel cammino di fede e testimonianza cristiana e, mentre invoca la protezione della Vergine Maria, di cuore invia la benedizione apostolica, pegno di ogni desiderato bene, estendendola volentieri alle persone care”.