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DOMODOSSOLA – 01-11-2018- L’interpellanza del Partito Democratico

per conoscere i risultati economici delle multe ai questuanti e commercio abusivo, ha permesso un simpatico teatrino fra sindaco e i consiglieri del partito democratico. Rosario Mauro ha chiesto al sindaco quante sono state fino ad ora le multe incassate, visto che ne risulta, al 30 giugno di quest’anno, solo una su 61 per la questua molesta e 0 su 30 per il commercio abusivo e solo 2 per le deiezioni canine: “Noi non siamo contro l’applicazione della legge - ha detto il consigliere del Pd - ma se si vuole dare l’esempio si può dare una multa non di 5 mila euro, ma anche di 500”. Il sindaco ha invece risposto che questi controlli non possono essere soggetti al dato economico, altrimenti il messaggio che passa è sbagliato e non condivisibile visto che questi controlli vengono fatti dalla polizia locale per fare cassa, mentre sono fatti per far rispettare le leggi. Lucio Pizzi che nell’interrogazione viene additato come sindaco sceriffo, ha poi offerto un teatrino sul significato sceriffo: “Per quanto riguarda questo termine verrebbe la pena di evidenziare che si tratta di un titolo attribuito ai discendenti di Maometto da parte della quarta figlia. Equivale - ha detto il primo cittadino - a quello di emiro, con il significato di alto e distinto. Il termine, poi assorbito dal diritto anglosassone, individua un magistrato non stipendiato messo a capo dell’amministrazione civile di una contea con il compito di vegliare al mantenimento della pubblica tranquillità”. Per questo ha preso una stella di sceriffo e se l'è messa sulla giacca, e poi appoggiata al microfono davanti al suo posto. Rosario Mauro ha prontamente risposto al sindaco. “Prendiamo atto di questo, vorrà dire che d’ora in poi la chiameremo califfo e non più sceriffo”.

Foto di Ale Velli