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CRODO- 10-11-2018- In un comunicato stampa

congiunto il Gruppo Consiliare di Minoranza Crodo che vorrei e del Consigliere di Minoranza Ivano Chiolini intervengono sulla “questione Crodino”: "In questi giorni - spiegano- ha fatto notizia la pubblicazione di una petizione a favore del salvataggio del Crodino, su Change.org, un noto sito di respiro mondiale, sul quale giornalmente vengono proposte raccolte di firme a favore o contro le più svariate situazioni. L’iniziativa, partita da una giovane ossolana, è ammirevole e riempie sicuramente un vuoto che nella vicenda Campari/Royal Unibrew si è venuto a creare per una serie di ragioni, tra le quali sicuramente un certo timore da parte degli interessati, che nel vuoto siderale creatosi con le trattative portate avanti in gran segreto dal Sindaco, si sono forse sentiti in una posizione troppo scoperta per poter rivendicare alcunché.

La minoranza consiliare, e il consigliere Chiolini, pur rispettando le maestranze e la loro discrezione nell’affrontare la faccenda, ha comunque ottenuto, con fatica, che il Comune ordinasse un approfondimento , tramite uno studio di avvocati specializzato in diritto industriale, la cui risultanza è stata che una volta che il Crodino sarà spostato o in procinto di esserlo, si potrà agire legalmente facendo pesare il fatto che Crodino è derivato dal nome Crodo e quindi solo lì dovrebbe essere prodotto, pena una frode, che potrebbe costare molto cara se riconosciuta in giudizio, opinione qualificata , ma dai risvolti da approfondire a nostro giudizio.

Questo è quanto si è potuto fare, una ragazza sola che lancia una petizione…, un gruppo consiliare che scrive qualche volta sul giornale e manda qualche interpellanza…nella completa indifferenza generale, anche della stampa stessa, che dati i tempi preferisce riaccendere il fuoco sotto la pentola dei social. Intanto sul futuro delle Terme di Crodo poco si sa, salvo che nell’accordo sottoscritto con la provincia a fine 2017, Campari si impegnava a fornire uno studio finalizzato allo sviluppo termale idropinico dell’area ex fabbrica e giardino fonti, studio che è arrivato puntuale, chiuso da un bel punto di domanda sulle risorse che permetterebbero di attuarlo.

Accontentiamoci dello studio e della verniciatura delle facciate del vecchio stabile, che pur non risolvendo alcun problema nella sostanza dà almeno un altro senso alla forma. Speriamo che a seguito di ciò a Crodo si abbattano un po’ di ruderi, magari a seguito di qualche giusta ordinanza del Sindaco, e ricordiamoci tutti una cosa: che se il Crodino resta a Crodo, si salva lo stabilimento insieme al futuro dei crodesi.

Concludendo sarebbe il opportuno che l’Amministrazione uscente facesse edotta la popolazione delle risultanze sia dello studio legale e sia del rapporto sul termalismo, magari durante un’assemblea pubblica, che qualora non venisse indetta in tempi brevi, sarà la minoranza a chiederne la convocazione, ciò anche nel rispetto della petizione on line promossa dalla intraprendente giovane ossolana, a cui va tutta la nostra stima".