VERBANIA – 26.08.2015 – Quando fu editato per la prima volta,
il 28 febbraio del 1885, non era ancora diffusa la linotype, figuriamoci la stampa offset. Oggi, a 130 anni di distanza, lo storico settimanale “La Vedetta” compie un balzo tecnologico in avanti e entra nel mondo dell’informatica. A portare la pubblicazione monarchico-liberale nell’era moderna è la biblioteca civica “Ceretti”, che ha commissionato a una ditta specializzata la digitalizzazione completa dell’archivio conservato a Villa Maioni. L’operazione si farà a settembre, con una spesa di poco più di 9.000 euro più Iva, e consegnerà alla consultazione libera e pubblica le storie di una fetta significativa della storia verbanese, quella che va appunto dal 1885 sino al 1920, anno in cui “La Vedetta” cessò le pubblicazioni.
Come racconta il Magazzeno storico verbanese, “La Vedetta” fu fondata a Intra da un gruppo di “esponenti di spicco del liberalismo intrese: De Lorenzi, Boccardi, Ceretti, Müller”. Il primo assunse il ruolo di direttore, che successivamente lasciò a Guido Gabardi – Bragadino il suo pseudonimo – e al professor Manfredi. Stampato a cadenza settimanale, ha rappresentato per quasi mezzo secolo una delle voci della comunità cittadina e locale. Una voce che, amplificata dalla tecnologia, potrà presto raggiungere tutti uscendo dagli scaffali impolverati della biblioteca e dalle pagine ingiallite dei tomi che essa custodisce.