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cleide bartolotti bn

DOMODOSSOLA- 21-12-2018- Con un provocante titolo

uno dei blog letterari più famosi d'Italia lancia un'ossolana, Cleide, nel gotha della scrittrici italiane contemporaneamente, annunciando che : “la più grande scrittrice italiana non è Elena Ferrante, si chiama Cleide, è plurisettantenne, ed è un talento totale, la vera novità in un mercato letterario mortificante. Ora ve la faccio conoscere: è lei il dono di Natale!”. Così nell'articolo di Davide Brullo viene raccontata la vita letteraria di questa scrittrice, nata a Domo,sposata Bartolotti e vissuta a lungo a Modena, e da tempo ritornata tra le sue montagne, dando alle stampe libri come “Camionabile Scutari”, ambientato in Albania, dove il padre combattè nella seconda guerra mondiale, e poi il romanzo dedicato alla vita di Dolcino, il predicatore mandato al rogo e citato da Dante, che si narrà fosse originario di Trontano: “Dopo aver pubblicato, con Guaraldi, un romanzo sulla Seconda guerra, La valigetta blu (2015), Cleide è tornata all’affabulazione, con raffinata strategia. Ne L’uovo di legno (Il Vicolo, 2018) Cleide lega quattro storie, ambientate in epoche diverse (Bernadette in Normandia, nel 1770; Margareta in Svizzera, nel 1833; Mary in Ohio, nel 1939; Marina a Modena, nel 2008), con l’idea che alcuni eventi, certi volti, sono rosari che vincono la geometria temporale”.

PER ANDARE ALL'ARTICOLO:

http://www.pangea.news/la-piu-grande-scrittrice-italiana-non-e-elena-ferrante-si-chiama-cleide-e-plurisettantenne-ed-e-un-talento-totale-la-vera-novita-in-un-mercato-letterario-mortificante-ora-ve-la-faccio-conoscere/