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lomazzi riccardo maria
VERBANIA – 02.09.2015 – La salma sarà presto

messa a disposizione della famiglia e Riccardo Lomazzi potrà riposare in pace. Anche se il referto dell’esame autoptico effettuato stamane sul suo corpo non sarà disponibile prima di alcuni giorni, non ci sono dubbi sul fatto che la sua morte sia riconducibile a un gesto estremo. Il medico legale ha estratto dal torace del 24enne di Zoverallo un pezzo di metallo deformato – un bullone o più verosimilmente una sfera – che è stato utilizzato come proiettile per la pistola improvvisata che lo studente d’ingegneria s’era fabbricato e assicurato al petto con una sorta di imbragatura. La detonazione, avvenuta manualmente con un innesco elettrico su una sostanza esplodente chimica, è stato l’ultimo atto di un gesto meditato e pianificato, che lascia ancor più sgomenti perché – dice chi lo conosceva – mai esternato o mostrato attraverso comportamenti diversi dall’ordinario. E anche quell’ultimo messaggio affidato a Facebook dieci minuti prima della mezzanotte di domenica – “tanti cari saluti” –, non chiarisce nulla e lascia attoniti e perplessi di fronte a quel male di vivere che è difficile immaginare in un ragazzo nel pieno della vita.