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funerale lomazzi
VERBANIA – 05.09.2015 – Il feretro, adornato di rose

bianche e rosse, viene portato a spalla dall’ingresso del cimitero sino alle porte del tempio crematorio. In un lento corteo di mesto e rispettoso silenzio, rotto dalle lacrime e dai singhiozzi di chi non ce la fa a trattenere la commozione, Riccardo Lomazzi compie il suo ultimo viaggio. In tanti l’hanno voluto accompagnare, come avevano invitato papà Gianni, mamma Carmela e la sorella Elisa. È stata quest’ultima, prima di deporre una calla bianca tra le rose, a leggere una poesia di Charles Peguy.

"La morte non è niente, io sono solo andato
nella stanza accanto.
Io sono io. Voi siete voi.
Ciò che ero per voi lo sono sempre.
Datemi il nome che mi avete sempre dato.
Parlatemi come mi avete sempre parlato.
Non usate mai un tono diverso.
Non abbiate un’aria solenne o triste.
Continuate a ridere di ciò che ci faceva
ridere insieme.
Sorridete, pensate a me, pregate per me.
Che il mio nome sia pronunciato in casa
come lo è sempre stato.
Senza alcuna enfasi, senza alcuna ombra
di tristezza.
La vita ha il significato di sempre.
Il filo non è spezzato.
Perché dovrei essere fuori dai vostri pensieri?
Semplicemente perché sono fuori dalla vostra vista?
Io non sono lontano, sono solo dall’altro lato
del cammino".
La tragedia di Riccardo, che lunedì scorso ha scelto di togliersi la vita sulla spiaggia del Bel Sito di Suna sparandosi al petto con un’arma che s’è fabbricato da solo, lascia senza parole. Se nessuno raccoglie l’invito di Gianni a intervenire è proprio perché c’è poco da dire. C’è da stare in silenzio, riflettere, dire addio a questo ragazzo di 24 anni e cercare una parola di conforto e un gesto d’affetto per i familiari.

Nell’ambiente raccolto del tempio crematorio di Pallanza restano le persone più vicine. E si alzano le voci del coro al quale appartiene Carmela, che intona una canzone che parla d’amore. Note struggenti che accompagnano Riccardo per l’ultima volta. Le sue ceneri, dopo la cremazione, riposeranno nel cimitero di Intra.