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conservo riunione santanna aprile 2015
VERBANIA – 07.04.2015 – Prove di dialogo sulla vertenza ConSerVco. Due ore e mezza di riunione – a tratti tesa, perfino concitata – tra sindaci, sindacati e azienda hanno messo tutti, se non d’accordo, sulla strada di una possibile intesa.

Domani le parti convenute al summit fissato per il tardo pomeriggio di oggi al Centro d’incontro Sant’Anna emetteranno un comunicato stampa congiunto e concordato che dovrebbe sancire la fine delle diatribe pubbliche e l’avvio di una fase di dialogo per il bene dell’azienda. A questo punto s’è arrivati dopo aver discusso, e non poco, per superare le scorie di una settimana molto tesa, con dichiarazioni belligeranti e frasi non dette.

Il problema nasce dall’assemblea dei sindaci che martedì ha approvato il budget 2015 di ConSerVCo. Un budget che riduce i costi (-890mila euro, -3,8% sull’anno prima) ma lo fa comprimendo le spese del personale e negando il premio di produzione ai dipendenti. Che, presenti in massa all’assemblea, si sono fatti sentire e hanno protestato. Venerdì i sindacati hanno rincarato la dose accusando in una conferenza stampa i sindaci di non aver visione politica e di pensare solo a tagliare a scapito dei lavoratori. In mezzo le velate accuse all’amministratore unico di ConSer Biagio Bonfiglio rivolte dai sindaci in assemblea, alla quale il manager era assente.

Con simili premesse si può comprendere che il dibattito non sia stato sempre sereno. In particolare tra Bonfiglio e il sindaco di Verbania, Silvia Marchionini, protagonisti di un battibecco. “Io alla commedia degli equivoci non ci sto – ha detto l’amministratore alzando la voce e, successivamente, scusandosi per il tono ma restando fermo nel contenuto delle sue frasi –. Le mie risposte (i tagli al personale, ndr) rispondono alle domande che mi hanno rivolto i sindaci. Se avete cambiato idea, ditelo. Ma siate chiari. Faccio anche presente che avevo presentato un piano industriale rimasto lettera morta e che i risultati di bilancio per una società che due anni fa era in forte deficit sono significativi”.

“Io faccio il sindaco, non amministro l’azienda: ciascuno ha il suo ruolo – ha replicato Marchionini –. E non accetto che vengano da me i dipendenti accusandomi di voler tagliare loro lo stipendio del 20%. Non è vero”.

Schermaglie a parte (entrambi respingono la paternità del mancato premio di produzione), a mediare tra i due sono stati i sindaci di Cannobio Giandomenico Albertella, e di Gravellona Toce Giovanni Morandi. Anche i sindacati hanno teso la mano, offrendo la loro disponibilità a trattare, ma solo se ci saranno chiare indicazioni sul futuro dell’azienda, oggi incerto.

Il problema di fondo, infatti, non è tanto – e non solo – il taglio delle spese del personale. Tra la chiusura del forno inceneritore di Mergozzo (che produceva utili e calmierava le bollette) e la fusione con Valle Ossola Spa, ConSerVco è diventata un’azienda fragile, che non ha un‘attività industriale propria se non la raccolta rifiuti.

Non che i sindaci se la passino meglio, come ha sottolineato Lilliana Graziobelli, vice di Mariano Cattrini a Domodossola. “Il governo continua a tagliare e noi ci dobbiamo adeguare – ha detto –. Le municipalizzate non possono far diversamente. Noi rendiamo comunque conto ai cittadini”.

Ecco dunque che l’interesse comune è di discutere, trovare prospettive, anche in vista della parziale “privatizzazione” dell’azienda, che i sindaci hanno deciso si realizzi entro fine anno attraverso la cosiddetta gara a doppio oggetto. Sulla quale, per la verità, c’è diversità di vedute tra Bonfiglio e i sindaci. Il primo dice che non rientra tra i suoi compiti a meno che i secondi non gli diano un chiaro mandato e un altrettanto preciso incarico.