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VERBANIA – 15.02.2019 – Scarcerato per un vizio procedurale.

Oggi le porte della casa circondariale di Pallanza si sono aperte per Omar Piccoli, il 24enne di Nonio detenuto in custodia cautelare dal 12 novembre scorso per omicidio preterintenzionale. In attesa della sentenza nel processo con rito abbreviato (il pm Gianluca Periani ha chiesto la condanna a otto anni) che il gup Elena Ceriotti leggerà il 7 marzo, lo stesso magistrato oggi ha accolto l’istanza che, presentata dall’avvocato Gabriele Pipicelli, chiedeva l’annullamento dell’ordinanza di custodia cautelare firmata a novembre dal gip Beatrice Alesci. Il cavillo giuridico cui s’è appigliata la difesa è la mancata concessione dell’interrogatorio di garanzia. Piccoli, che era ai domiciliari già dal 6 giugno per i medesimi fatti (il pugno inferto al collo del prozio Marino Gallarotti, piombato a terra e finito in coma con un gravissimo trauma cranico), il 12 novembre fu raggiunto da una nuova ordinanza. La prima si riferiva all’accusa di lesioni gravissime, la seconda di omicidio preterintenzionale. Il gup Ceriotti ha ritenuto che, contrariamente al pm che ha chiesto il respingimento dell’eccezione, trattandosi di due provvedimenti distinti il gip avrebbe dovuto concedere all’arrestato la possibilità di fornire le sue spiegazioni in un secondo interrogatorio di garanzia, mai avvenuto.

Annullata l’ordinanza di custodia cautelare in carcere, resta valida quella che gli impone i domiciliari. Il giovane cusiano si trova nell’abitazione dei genitori a Nonio. Non è escluso che la Procura proceda con la richiesta di un nuovo provvedimento restrittivo.