DOMODOSSOLA - 21-02-2019 - E' alla Cappuccina,
il luogo dove le tracce lasciate da padre Michelangelo restano profonde e indelebili che si ricorderà con una serata, venerdì 22 febbraio, il decennale della morte del frate ( al secolo Giovanni Falcioni) avvenuta il 23 aprile del 2009. Venerdì 22 alle 17.30 è in programma una messa di suffragio concelebrata da padre Michele Mottura, provinciale dei frati minori cappuccini. Dalle 20.45 nel salone san Francesco, Antonio Ciurleo condurrà un incontro accentrato sulla figura del frate, tra aneddoti e storie che lo riguardano.
Il rione della Cappuccina deve tutto a Padre Michelangelo. Nel 1951 la zona, conosciuta come l’Abissinia, era molto diversa da oggi. Era una zona di marginalità, di immigrati dal Sud e di operai che lavoravano in Svizzera. Erano gli albori del boom economico, ma i servizi indispensabili a fare di un conglomerato urbano una comunità mancavano del tutto. Fu così il francescano lui a fondare la parrocchia attorno alla quale sorsero poi l’asilo, la Casa del Fanciullo, gli impianti sportivi, la radio. Fu sempre grazie all'intuizione del frate cappuccino che fu creata ad Osso di Croceo, in Valle Antigorio, una colonia estiva per i bimbi di Domodossola. L'Ossola non ha mai dimenticato quello che Padre Michelangelo ha saputo fare, nonostante i tempi siano tanto cambiati da allora. Tuttavia la lezione di integrazione, accoglienza, amore per il prossimo restano nella memoria più profonda della città. E sarà questa che riemergerà nell'incontro di domani. Nel 1998 il frate originario di Cuzzego ricevette la Cittadinanza onoraria domese e nel 2003 il premio di “cittadino domese dell’anno”.