VERBANIA – 22.02.2019 – Nessun beneficio di legge
e un ampio risarcimento provvisoriamente esecutivo. È severa la condanna con cui il giudice Rosa Maria Fornelli ha ritenuto colpevole di truffa aggravata la procuratrice d’aste torinese che aveva ottenuto da una coppia aronese 26.500 euro per l’acquisto di un rustico ad Alagna. Stefania Garau era stata presentata a marito e moglie da un parente di Settimo Torinese che aveva fruito delle sue prestazioni. I due cercavano una seconda casa e gli era piaciuta l’idea di prendere possesso di una baita ai piedi del Rosa. L’immobile era all’asta al tribunale di Pavia, l’intermediaria s’era fatta trasferire tramite due bonifici bancari 6.500 e 20.000 euro. Poi, con un sms, aveva annunciato: “abbiamo chiuso, abbiamo vinto a 60.000!”. Al messaggio non seguì alcun atto, i contatti furono infruttuosi e l’affare immobiliare si rivelò un raggiro per il quale, nell’aprile del 2017, i coniugi sporsero denuncia.
Garau è stata rinviata a giudizio dalla Procura di Verbania e ritenuta colpevole di truffa aggravata. Il pm Anna Maria Rossi ne ha chiesto la condanna a due anni e 900 euro di multa. Nel reclamare il ristoro del danno patrimoniale e un danno morale, le parti civili hanno chiesto che il risarcimento fosse provvisionale e subordinato alla concessione dei benefici di legge. Benefici non concessi dal giudice, che negando la tesi della difesa –l’avvocato Cinzia Bigatti aveva ricondotto questi comportamenti a una crisi finanziaria passeggera e non a un piano preordinato– ha condannato l’imputata a due anni, 600 euro di multa e 30.000 euro di risarcimento provvisionale.