VERBANIA - 42.02.2019 - Necessario il deflusso minimo vitale dei corsi d’acqua.
Un appello contro il proliferare delle centraline idroelettriche viene lanciato alle istituzioni anche con una petizione social. L'hanno approntata sulla propria pagina Facebook i membri del Comitato per la tutela e la valorizzazione del San Bernardino e della Riserva di pesca-fiume San Bernardino. Nello scorso mese di dicembre, i pescatori amici del torrente San Bernardino, in collaborazione col Cnr Irsa di Verbania, hanno effettuato un’operazione di salvataggio di numerosi pesci (trote, sanguinerole, vaironi) rimasti in secca, come capita spesso, nel letto del rio Gabbiane, a causa di uno sbarramento dovuto alla presenza di una mini centrale idroelettrica che ne ha compromesso totalmente il deflusso minimo vitale. La sofferenza di tale corso d’acqua ha comportato, tra l’altro, anche la sparizone del gambero autoctono.
”E’ quanto mai evidente oggi che quello del Dmv è un problema sostanziale da cui dipende la salute di un ecosistema fluviale, il cui regime è di grande attualità in relazione alle captazioni dovute alle numerose concessioni per la realizzazione di mini impianti idroelettrici sui corsi d’acqua del nostro territorio. E’ anche più che mai necessario attivare un deflusso ecologico, non solo minimo, in quanto il Dmv è risultato da studi e ricerche non adeguato a sostenere la qualità ecologica dei corsi d’acqua”. I promotori dell’appello (ai quali si aggiungono una serie di enti e associazioni del territorio) chiedono “che tutti gli impianti attualmente in funzione in provincia siano sottoposti a serrati controlli periodici per quanto riguarda il Dmv; che siano previsti adeguamenti dei rilasci comprensivi del Deflusso ecologico e non più solo di quello minimo; che gli esiti dei sopralluoghi possano essere visionabili in rete sui siti istituzionali a garanzia di trasparenza.
Ciò - si legge nell’appello - al di là di qualsiasi garanzia fornita da autocertificazioni derivate da dispositivi tecnologici, applicati da parte degli stessi gestori degli impianti, che non possono ritenersi obiettive in assoluto, come dimostrato dagli eventi reali. Si ritiene altresì utile l’installazione di misuratori in continuo a valle dei rilasci che siano in grado di trasmettere i dati ad una centrale di controllo, per una verifica in tempo reale delle portate effettivamente presenti nel corso d’acqua”.