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VERBANIA – 25.02.2019 – Aveva in corpo alcol quattro volte

oltre il consentito e faticava persino a tenere l’auto in strada. È seguendo un veicolo nelle vicinanze dello svincolo dell’A26 di Brovello Carpugnino che i carabinieri del Nucleo Radiomobile di Verbania, all’alba del 22 ottobre del 2016, fermarono per una sospetta guida in stato di ebbrezza la vettura condotta da un 50enne di Villadossola. I militari videro il mezzo procedere lentamente e sbandare a destra e sinistra. Gli si accodarono e fecero segno al conducente, che non era solo nell’abitacolo, di accostare. Da un primo esame visivo, notandone lo stato di confusione e avvertendo l’alito vinoso, non ebbero dubbi sul fatto che avesse alzato il gomito. Erano all’incirca le 4,20 e, poiché erano di pattuglia senza etilometro –non erano assegnati a uno specifico servizio di controllo stradale– dovettero chiamare rinforzi. La Polstrada di Domodossola giunse sul posto verso le 5 e allora cominciò l’esame dell’etilometro. Il primo esitò fu altissimo: 2,25 grammi per litro. Il secondo, ripetuto a distanza di poco tempo, fece segnare una lieve diminuzione: 2,20. Pur essendo il trend in calo (considerando anche che l’auto era stata fermata quaranta minuti prima), i valori erano di molto al di sopra dello 0,5 consentito dalla legge.

Da quel controllo è scaturita una denuncia per guida in stato di ebbrezza, che ha portato a un decreto penale di condanna con relative robuste sanzioni. Il destinatario l’ha impugnato e ha chiesto l’ammissione alla messa alla prova, ottenuta la quale non s’è mai presentato ai lavori socialmente utili. Alla fine è tornato in aula, dove oggi il Tribunale di Verbania l’ha condannato –contando anche i precedenti specifici– a nove mesi e 2.000 euro di ammenda.