DOMODOSSOLA- 27-02-2019- Davide Carigi, sindaco di Beura
ed "ex studente delle Scuole Medie Statali Giovanni XXIII” in questi giorni in un cui la Cappuccina ricorda padre Michelangelo a dieci anni dalla morte critica aspramente la decisione di dedicare la scuola media domese a Gisella Floreanini, sostenendo che sia stata una decisione "ideologica", che Padre Michelangelo non avrebbe mai permesso: "Sono passati pochi giorni- spiega Carigi- dal momento in cui Domodossola, ha voluto ricordare il caro Padre Michelangelo con la preghiera e momenti dedicati al ricordo. Purtroppo non ho potuto partecipare a questi momenti, perché l’influenza mi ha costretto a letto, ma in quell’occasione avrei posto una questione molto precis, Da ex studente della Scuola Media Statale Giovanni XXIII, ho visto quanto lavoro e quanta dedizione c’era stata da parte di Padre Michelangelo (che mi risulta abbia voluto fortemente quella scuola) e dei suoi collaboratori, per i ragazzi ospiti alla Casa del Fanciullo, che frequentavano quella scuola, simbolo per Domodossola e tutta la Val d’Ossola e di conseguenza avrei posto questa domanda, Padre Michelangelo avrebbe permesso quell’azione volgare, che ha portato la scomparsa dell’intitolazione a San Giovanni XXIII in favore di Gisella Floreanini?
E’ del tutto evidente che in quella vicenda ci sia stata un’operazione ideologica volta a cancellare un simbolo importante, guarda caso legato a valori cristiani universalmente riconosciuti da secoli come valori positivi. Io non ho nulla nei confronti del nome di Gisella Floreanini, cui voglio portare il doveroso rispetto, ma è evidente che quella mente illuminata in seno al Consiglio d’Istituto che ha partorito questa idea, l’ha fatto per motivi ideologici; se ci teneva, poteva benissimo far intitolare decine di cose alla signora, ma non l’ha fatto….come mai ? Anche se adesso risponderà che tecnicamente la scuola non era intitolata dimostrerebbe così tutta la sua viltà, quelle erano le scuole Giovanni XXIII. Prima la negazione della S. Messa d’inizio anno in una scuola domese, ora la cancellazione di un simbolo come la “Scuola Giovanni XXIII” e poi ? Quale altra indecente azione ci dobbiamo aspettare?
I simboli contano e sono fondamentali nelle Comunità, e qualcuno l’ha capito a differenza di tanti cattolici e vuole prendere a picconate guarda caso tutti quei simboli che riportano ai valori cristiani, rivendicando la solita laicità nelle istituzioni pubbliche, imponendo però, simboli ideologici, che hanno lo scopo di negare scientemente l’esistenza di Dio e alterare la storia, infarcendo le giovani menti di ciarpame derivante da altre ideologie . Comunque sia, nel caso specifico, il confronto con San Giovanni XXIII non poteva reggere per evidenti motivi.
Ci sono troppe persone che usano la scuola con l’intento di influenzare bambini e fanciulli per i loro disegni personali o politici, e quindi a questo punto sarebbe bene che anche i cattolici e le persone animate dalla giusta onestà intellettuale, escano dai loro schemi dettati dall’educazione, dal compatimento, dalla sopportazione o peggio dalla superficialità, ed inizino ad arginare chi con prepotenza ,vuole imporre i propri confusi modelli esistenziali, incominciando magari a non avvallare più certe loro iniziative. Purtroppo le fila dell’esercito che vuole proporre l’estremizzazione della “laicità che puzza di zolfo” nelle istituzioni s’ingrossano sempre di più, ma sono convinto che i loro intenti saranno soverchiati dalle tante persone di buona volontà, che lavorano nelle scuole e nelle istituzioni pubbliche. A seguito quindi, di quella domanda che ci siamo posti all’inizio su Padre Michelangelo, non ho alcun dubbio nel rispondere, egli non avrebbe mai permesso una volgarità simile, soprattutto nel suo amato quartiere e per i suoi amati fanciulli".