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DOMODOSSOLA- 27-02-2019- Dopo le polemiche dichiarazioni

del sindaco di Beura Davide Carigi sull'intitolazione della scuola media domese, per anni chiamara "Giovanni XXIII" a Gisella Floreanini, interviene sulla questione il professor Marcello Landi, cattolico ed insegnante di filosofia al Liceo Spezia: "Mi interpella molto, anche in quanto cattolico, il testo del sindaco Davide Carigi- scrive il professor Marcello Landi in una lettera inviata alla redazione-anche a me dispiace che sia scomparso il nome "Giovanni XXIII" dalle scuole medie a cui sono molto legato, e molto grato, perché vi si sono formati i miei figli. Credo che molti altri avranno nostalgia del vecchio nome, data la levatura del personaggio...

E lasciamo pure stare che fossero ormai da tempo le ex-Giovanni XXIII...Vorrei, però, lasciare da parte le considerazioni emotive e sentimentali. Mi conforta in questo Tommaso d'Aquino, quando afferma di non guardare a chi dice una cosa ma alla cosa detta. Ossia, non dobbiamo, in un qualsiasi contesto, rifarci a questioni di bandiera, ma puntare ai valori reali in gioco. Non aiuta, quindi, contrapporre Giovanni XXIII e Gisella Floreanini come se fossero due alfieri di opposti schieramenti. Sono convinto che non sia stato questo lo spirito che ha portato il Consiglio di Istituto ad orientarsi per la nuova intitolazione. Certo, non conosco il dibattito interno al CdI, ma posso riflettere su alcune cose.

In primo luogo, il nome di Floreanini risponde all'esigenza di connettere la scuola a un personaggio legato al territorio: ad esempio, il Liceo nel quale io insegno è dedicato all'ingegnere ossolano Giorgio Spezia. In secondo luogo, Gisella Floreanini, Medaglia d'oro della Resistenza, ci ricorda un periodo storico in cui uomini e donne di diversi orientamenti politici lavoravano e combattevano uniti per la libertà e la democrazia in Italia, spesso, e sicuramente in Ossola, con il concorso della Chiesa Cattolica. Fu la prima donna a far parte di una giunta di governo, quella dell'Ossola, quando ancora nel resto del Paese le donne non avevano il diritto di voto. Ci ricorda, quindi, anche la funzione esemplare dell'esperimento politico ossolano del 1944, che è un riferimento per i padri costituenti. Non a caso, infatti, per lei si è parlato di “madre” della Repubblica.

Grazie a lei (e alla rete formata dalla Croce Rossa, da donne di diverse ideologie, suore comprese) sono stati messi in salvo in Svizzera più di 500 bambini dell'Ossola. Infine, si tratta di un'insegnante, per giunta di musica, cosa di non poco momento per una scuola che tiene in grande considerazione il valore formativo appunto della musica.

Era comunista? Sì, era comunista, e (chi mi conosce lo sa) questo non è per me un titolo di merito. Ma, come ho detto sopra, non facciamo questioni di bandiera: i valori espressi, civili e umani, sono condivisibili ed esemplari. Non so pronunciarmi sull'eventuale opinione di Padre Michelangelo, ma sono sicuro che San Giovanni XXIII, che non condivideva il comunismo ma accoglieva come fratelli anche i comunisti, non si opporrebbe!".