VCO -05-03-2019 - Un'iniziativa per arginare gli effetti del "Decreto Sicurezza" di Salvini è promossa dal Comune di Madonna del Sasso, assieme a enti e associazioni del VCO. Gli stessi che sabato 2 marzo hanno portato oltre 100 cittadini della provincia a partecipare a Milano alla manifestazione People Prima le Persone che ha visto una partecipazione di oltre 200.000 persone.
"Questo fa seguito a una serie di iniziative rivolte al vivere civile tra persone di cultura, colore e provenienza geografica diversa. Noi siamo per l'accoglienza seria e dignitosa che vede la persona al centro del sistema e protetta", scrivono in un comunicato gli organizzatori.
"Per questo motivo a fine gennaio 2019 é stato inviato a tutti i Sindaci della provincia una bozza di ordine del giorno da portare in discussione nei consigli comunali riguardante il decreto sicurezza 113/18 convertito in L. 1 dicembre 2018, n. 132".
Cosa dice l'odg
Questa Legge crea un grave conflitto tra nuove norme e vecchie norme non ancora modificate o abrogate; tant'é che l’art.13 del “decreto sicurezza”, pur considerando il permesso di soggiorno per la richiesta di asilo un documento di riconoscimento ai sensi del DPR n. 445 del 28 dicembre 2000, successivamente dispone che il medesimo non costituisce titolo per l'iscrizione anagrafica. Inoltre, l’eliminazione dei permessi per motivi umanitari e del diritto di residenza ai richiedenti asilo determina problemi interpretativi ed applicativi anche in materie di competenza regionale quali la salute, l’assistenza sociale, il diritto allo studio, la formazione professionale e l’edilizia residenziale. Questa legge è di dubbia legittimità costituzionale ed è in contrasto con la legislazione europea e con le norme di diritto internazionale: di non discriminazione; di riconoscimento dei diritti universali delle persone, di universalità e accesso ai servizi indispensabili sociali e sanitari; delle norme costituzionali e internazionali sul trattamento e la condizione giuridica dello straniero. Questa norma ha come esito certo l’aumento delle persone ridotte in uno stato di clandestinità coatta impossibilitati di accesso ai servizi sanitari e di welfare. Questo viola un principio di universalità già riconosciuto dalla Corte Costituzionale. A tutto questo si aggiunge che il Governo non ha attivato misure efficaci di rimpatrio.
L' impatto che il decreto sta producendo sulle normali condizioni del vivere civile delle nostre comunità, con l’inevitabile acuirsi dell’insicurezza reale e percepita delle città, del degrado urbano e della qualità delle relazioni sociali. Questa norma è in realtà funzionale a politiche regressive volte a creare uno stato di paura diffuso e a sfruttare l’angoscia legittima dei cittadini per la ricerca di un facile consenso politico legato solo alla paura e alla istigazione all'odio razziale.
L'invito volto ai Sindaci è quello di:
- aderire e sostenere l’iniziativa intrapresa dai molti sindaci italiani volta a risolvere i conflitti normativi e il contrasto con i principi Costituzionali sollevati dalla entrata in vigore del dl n.113 del 4 ottobre 2018;
- promuovere ogni iniziativa volta ad interpellare la Corte Costituzionale o altro organismo competente in materia di diritti umani, secondo le modalità e le procedure che l’ordinamento consente legittimamente di attivare, anche in considerazione del ricorso già promosso dalla Regione Piemonte in merito.
I promotori
Comune di Madonna del Sasso, Chiesa Evangelica Metodista di Omegna e Verbania, Associazione 20.01, ANPI Omegna e Zona Cusio, ANPI Provinciale, Arci Provinciale, Circolo Operaio Arci “ F.Ferraris“ Omegna, CGIL, CISL, UIL (Novara e VCO), Comitato ProNiger, Coordinamento Ossola Solidale, Emergency Lago d’Orta e Verbania, Human Being, Libera VCO, Nonsoloaiuto, Pro Senectute e Vite in Viaggio. 03.03.19