VERBANIA – 11.09.2015 – Un coro di no e qualche proposta
accompagna l’annunciata chiusura della prefettura del Verbano Cusio Ossola. Forza Italia, tramite il coordinatore provinciale Mirella Cristina, esprime sgomento e si pone dubbi sia sul risparmio effettivo “non quantificato e comunque la prefettura del Vco è una delle poche ospitate in una sede propria” e sull’opportunità di farlo ora “in un momento in cui il Ministero dell’Interno studia piani di ricollocazione di migliaia di immigrati in tutte le Regioni”. Cristina ricorda che se ne andranno anche la questura e il comando provinciale dei vigili del fuoco e, esprimendo solidarietà ai lavoratori, chiede alle istituzioni locali, Comuni e Provincia, un impegno a presidio di un importante ente che i questi anni non solo ha garantito elevati livelli di sicurezza e coordinamento tra forze dell’ordine e cittadini, ma ha anche agito quale garante dei livelli occupazioni in occasione di chiusure e crisi aziendali, di cui il nostro territorio è stato ed è attualmente protagonista”.
Per il consigliere provinciale Matteo Marcovicchio la chiusura è “l’inizio dello smantellamento della provincia del Vco”. “La questione è molto grave perché, contrariamente alle Province, tutte riformate, in questo caso si fa una distinzione – scrive in una nota –. A Roma hanno deciso che Verbania e un'altra ventina di territori non hanno la stessa dignità degli altri. Se prendiamo per buona questa affermazione, a breve ci vedremo tolto tutto, a iniziare dall’Asl – già un Dea se n’è andato con buona pace della Regione che sta danneggiando il Vco – dalle rappresentanze delle forze dell’ordine, magari all’Inps o agli altri uffici”.
Sul piano pratico chiede non tanto la difesa della prefettura, ma quella dei servizi. E anche se “è indiscutibile che la soppressione di uffici equivale alla soppressione di posti di lavoro e impoverisce il tessuto sociale del Vco che vive anche di pubblico impiego”, auspica una “razionalizzazione” ma soprattutto chiede “uil mantenimento degli uffici e degli sportelli sul territorio, perché chi deve sbrigare pratiche su antimafia e patenti, per esempio, non debba recarsi a Novara. Idem per l’Inps e per il Centro per l’impiego, un altro tema da affrontare con la Regione e la Provincia a brevissimo”.
L’onorevole ossolano Enrico Borghi, unico parlamentare del territorio e membro della maggioranza di governo, coglie nella proposta un ripensamento delle articolazioni dello Stato sul territorio. “Premesso che questa proposta non tiene conto del decreto Madia che riconosce peculiarità dei territori nella riorganizzazione della pubblica amministrazione”, dice anticipando un percorso, anche politico, che miri proprio a salvare i servizi. “Penso che non sia un delitto di lesa maestà immaginare che Prefetto e Questore possano trovare sede a Novara se restano sul territorio del Vco i servizi erogati dall’attuale Prefettura e dall’attuale (nuovissima!) Questura, che a mio avviso potrebbero configurarsi come uffici distaccati presso i quali continuare a mantenere servizi di front office alla cittadinanza o presenze stanziali di forze dell’ordine collocate anche in connessione con la natura di zona di frontiera, confinante con un Paese non UE. Penso anche che ci siano spazi per lavorare affinché il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco, per la sua intima connessione con la delicata funzione di Protezione Civile che nel Verbano Cusio Ossola riveste un’importanza decisiva stante la natura interamente montana del territorio con la presenza di acque interne di carattere internazionale, rimanga a Verbania”.