GHIFFA – 10.03.2019 – L’ultima caduta sassi
avvenuta in settimana sulla statale 34 –-emergenza già risolta con la strada riaperta a doppio senso– ha posto nuovamente il problema della sicurezza della litoranea. Un tema che a Ghiffa aveva già visto la minoranza chiedere un Consiglio comunale ad hoc. Minoranza che è tornata a incalzare il sindaco Matteo Lanino e, con lui, l’Unione del Lago Maggiore (il presidente è il cannobiese Giandomenico Albertella). La lettera firmata dal consigliere Pierre Gelil rammenta che dopo “l’accordo di programma del giugno 2018 e del Protocollo d’intesa del 16 ottobre 2018, nulla è stato fatto, né come interventi geotecnici di annullamento del rischio, né come azioni amministrative di mitigazione del pericolo”. La critica è anche quella di aver fatto “passerella” durante il sopralluogo con Anas e Regione per la richiesta dello stato di emergenza, ma pure quella per aver ignorato una missiva che Anas ha spedito nel 2019. “Non sembra aver sortito alcun effetto presso di Lei (Lanino, ndr) e presso i suo colleghi Sindaci (dell’Unione, ndr) – afferma Gelil – la nota di Anas del 21 gennaio 2019 con la quale la Società ha messo di fatto in mora la Regione Piemonte”. In quel documento l’ente stradale mette nero su bianco a Torino “l’obbligo di (…) ribadire che (…) al fine di garantire la sicurezza della circolazione, la scrivente società ha necessità della conferma esplicita del monitoraggio dei fenomeni di dissesto idrogeologico interessanti le pendici prospicienti la strada statale da parte dei competenti organismi regionali. Essi hanno anche l’obbligo di avvertire tempestivamente lo scrivente gestore dell’infrastruttura stradale nei casi di pericolo grave e imminente affinché si possano adottare i necessari provvedimenti di limitazione della circolazione".
“Mi sarei aspettato che lei e i suoi colleghi – conclude Gelil – prendeste una posizione dura e pressante nei confronti della Regione, affinché metta in disparte ogni indugio nell’espletamento dei suoi compiti istituzionali”.