CREVOLADOSSOLA – 14-09-2015- Un mese e quindici giorni di condanna, con pena sospesa e non menzione.
S’è chiusa così la vicenda di cui sono stati protagonisti Vitaliano Catona, italiano residente in Svizzera, e due agenti della polizia municipale di Crevola. Il 19 ottobre del 2013 l’uomo, al volante della sua Mercedes con targa svizzera, fu fermato sul rettilineo di Bisate per un controllo di routine della polizia municipale. L’agente gli contestò la guida senza la cintura di sicurezza e una multa di 76 euro. Pur essendo l’uomo italiano, circolando con patente svizzera e su un’auto svizzera, per la legge è considerato extracomunitario, cioè deve pagare la sanzione prima di ripartire, altrimenti il veicolo viene sottoposto a fermo giudiziario. Arrabbiato per la sanzione, Catona iniziò a lamentarsi, inveire- così hanno riferito i due vigili – e raggiungendo l’auto di servizio gettò sulla cappelliera del bagagliaio (dove l’agente stava scrivendo il verbale) il portafogli, intimandole di prendere di persona i soldi. La vigilessa prese il borsellino e, restituendolo al mittente, lo poggiò alla Mercedes. Quando l’automobilista tornò indietro precipitosamente verso il mezzo di sevizio, l’altro agente si frappose tra i due e, reggendo in una mano la paletta, trattenne Catona per un braccio. Negli attimi convulsi che seguirono l’automobilista fu colpito al volto dalla paletta. Tornata la calma, l’uomo chiamò i carabinieri, mentre i vigili allertarono la polizia. Con tutte le forze dell’ordine presenti in strada, la vicenda si chiuse con reciproche denunce. Catona denunciò un agente per percosse e l'altro per ingiuria perché l’aveva definito “extracomunitario”. I vigili lo denunciarono per resistenza a pubblico ufficiale. Mentre le denunce dell’automobilista sono state archiviate la scorsa settimana dal giudice di pace Carlo Crapanzano, per Catona il processo è andato avanti. Di fronte ai sei mesi di condanna chiesti dal pm Anna Maria Rossi e all’assoluzione chiesta dal suo avvocato d’ufficio, Marco Gagliardini, con la giustificazione che sarebbe stato colpito e ingiuriato, il giudice Rosa Maria Fornelli ha accettato in parte le eccezioni difensive ed ha derubricato il reato a oltraggio, assegnando una condanna di un mese e quindici giorni con la sospensione della pena e la non menzione.