PIEVE VERGONTE- 15-09-2015- Gianacarlo Pajetta, il ragazzo rosso, è stato
ricordato domenica scorsa al Cimitero in Megolo di Pieve Vergonte.Venticinque anni fa veniva infatti a mancare il valoroso partigiano ed autorevole parlamentare della Repubblica che ebbe a partecipare alla assemblea costituente. Dal settembre 1990 riposa nel cimitero in Megolo unitamente ai fratelli Gaspare e Giuliano , a mamma Elvira, a papa Carlo nonché al partigiano Aldo Carletti, ripudiato dalla propria famiglia d’origine ed accolto da mamma Elvira: “E’ stata una cerimonia estremamente intima- spiegano dal Comune- alla presenza del gonfalone del Comune di Pieve Vergonte e dei vessilli delle Associazioni Partigiane. L’iniziativa ha avuto inizio con la deposizione di una piccola corona di fiori “rossi”, come richiesto dai familiari, da parte del Comune di Pieve Vergonte e da un momento di silenzio e riflessione. Il sindaco Maria Grazia Medali ha evidenziato il legame che è venuto a crearsi tra la comunità Pievese e la famiglia Pajetta, precisando inoltre che l’uomo Giancarlo Pajetta appartiene a tutti in quanto appartenente alla storia della nostra repubblica a prescindere delle posizioni politiche, e tutti in quella sede avevano titolo a ricordarlo. Il sindaco ha altresì evidenziato che a febbraio durante le celebrazioni della Battaglia di Megolo vi sarà un momento particolare di riflessione sulla condotta della famiglia Pajetta rispetto all’agire quotidiano degli amministratori , dei politici e dei cittadini nell’Italia contemporanea. A febbraio sarà altresì presentato il libro di Elvira Pajetta dal titolo “compagni” che illustra l’agire dei tre fratelli Pajetta ma anche dei famigliari che hanno contribuito con costanza a realizzare un’Italia libera e democratica durante la guerra e anche nel difficile dopoguerra. E’ intervenuto Marco Travaglini che con commozione ha ricordato momenti di vita in Romania e in Italia, negli anni settanta, vissuti con il noto esponente del Partito Comunista. Travaglini ha ricordato in particolare l’uomo politico Pajetta, uomo di partito ma soprattutto uomo libero ed autonomo nel pensiero. E’ quindi intervenuto l’onorevole Enrico Borghi che ha sottolineato il comportamento del parlamentare Giancarlo Pajetta rilevando la necessità di ricordarlo per rispetto di quanto ha fatto, ma soprattutto in una logica etica riflettendo sul rigore del suo agire, la coerenza nelle scelte e l’impegno nell’affrontare ogni nuovo ostacolo. Borghi ha quindi evidenziato le origini dei nostri attuali partiti elementi evidenziati anche in un suo articolo su l’Unità. Da ultimo è intervenuta la figlia di Giancarlo Pajetta, signora Gaspara che ha evidenziato che l’insegnamento di suo padre impone a tutti noi di creare spazi di attività politica ed amministrativa laddove gli eventi tendono invece a renderci indifferenti. Tutti i partecipanti si sono poi dati appuntamento per le celebrazioni del 13 febbraio 2016 per approfondire, in un ambito strettamente pedagogico, all’agire della famiglia Pajetta, agire da contestualizzare rispetto alle problematiche dei giorni nostri”.