MONTEBELLUNA – 16.09.2015 – Un miliardo di euro
entro la prima metà del 2016. È questo il conto dell’aumento di capitale calcolato da Veneto Banca per rafforzare il patrimonio dopo che i test della Bce l’avevano collocata nella fascia delle banche a rischio. In una nota diffusa ieri l’istituto di credito di Montebelluna l’annuncio, che passa da un accordo di pregaranzia con Banca Imi (la banca di investimenti del gruppo Intesa San Paolo) che fa di quest’ultima global “coordinator e bookrunner dell’aumento di capitale e sponsor del processo di quotazione in Borsa” ma che, soprattutto, fornisce l’impegno a garantire la piena sottoscrizione dell’aumento di capitale per la parte che non verrà concretizzata e l’impegno a costituire, alla vigilia dell’operazione, un consorzio di garanzia alargato.
Resta sullo sfondo la possibilità delle nozze con una o più banche, cioè “l’intenzione di procedere a una possibile integrazione con altro istituto bancario”.
Ieri, intanto, anche il cda del Banco popolare ha deliberato l’avvio per le pratiche del passaggio da cooperativa a spa, operazione da concludere entro l’autunno 2016.