DOMODOSSOLA – 02-04-2019 – Le salate multe fioccate a Domodossola negli ultimi due anni verso chi è stato sorpreso a orinare per strada avevano fatto balzare il sindaco Lucio Pizzi agli onori delle cronache nazionali. “Sceriffismo” è il termine affibbiato al primo cittadino, al quale è stata riconosciuta la responsabilità (o il merito, a seconda da quale prospettiva si guardi) politica delle sanzioni emesse dalla polizia municipale, che è articolazione del Comune. Uno “sceriffismo” inteso in senso positivo da quella parte di opinione pubblica che gradisce –come, per esempio, nella gestione dell’accoglienza e dei richiedenti asilo– decisioni forti e prese di posizione nette; ma anche in senso negativo per chi sostiene le ragioni della tolleranza, del dialogo e dell’inclusione. È il classico schema della contrapposizione ideologica destra-sinistra, che nelle infervorate discussioni social si declina nel braccio di ferro tra populisti e buonisti. In realtà la vicenda della ragazza multata è l’occasione per sfatare il mito dello sceriffismo pizziano perché, ironia della sorte, queste sanzioni così severe –5.000 euro nel caso di specie– sono frutto di una riforma voluta dal governo Renzi e dalla maggioranza di centrosinistra. Nel depenalizzare il reato (articolo 726 del codice penale) di “atti contrari alla pubblica decenza” con una legge del 2014, era rimasto un vuoto normativo sulle sanzioni. Che, nel gennaio 2016, il governo ha colmato stabilendo una sanzione amministrativa compresa tra i 5.000 e i 10.000 euro. Una cifra molto alta, esorbitante se paragonata ai 103 euro con cui si poteva effettuare l’oblazione (quindi estinguendo il reato) quando gli atti contrari alla pubblica decenza avevano rilevanza penale. Senza considerare che, trattandosi di un processo vero e proprio, prima il sanzionato aveva un più ampio diritto alla difesa, ora limitato in un contenzioso amministrativo. A ben guardare il vero sceriffo è stato dunque Renzi e Pizzi, sindaco di un ente in cui la polizia municipale agisce in autonomia, ha avuto la ribalta mediatica di riflesso. Se sia stata positiva o negativa, dipende dai punti di vista.
M.P.