DOMODOSSOLA-5-4-2019 Il “viaggio multimediale nella Cappella degli Scrovegni” guidato da Roberto Filippetti ha affascinato gli spettatori che, sfidando i disagi causati dalla neve, hanno assistito alla serata promossa dalla Parrocchia di San Giuseppe Artigiano in Cosasca giovedì 4 aprile in Sala Falcioni, ex Cappella Mellerio, a Domodossola. Filippetti, docente di Lettere alle Medie Superiori in Veneto fino al 2016 poi Professore di Iconologia e Iconografia cristiana all’Università Europea di Roma, ha illustrato con passione l’infinità di particolari che i suoi studi sugli affreschi di Giotto gli hanno fatto scoprire nel corso degli anni; particolari curati dall’artista fin nel minimo dettaglio, pur sapendo che non avrebbero mai potuto essere visti ad occhio nudo. data l’altezza in cui si trovano nelle pareti del piccolo tempio padovano. “Giotto ti dice innanzitutto che sei capace dell’Infinito, che tu desideri, cioè sei fatto per le stelle e ne senti la mancanza” La parola “desiderio” deriva etimologicamente da de – sidera, cioè “dagli astri”. “Giotto è capace di parlare a tutti, anche ai bambini della scuola dell’infanzia” ha detto il relatore, raccontando numerosi episodi dei suoi incontri con le scolaresche di ogni età, alcuni dei quali tenuti proprio a Domodossola giovedì mattina ed ha aggiunto: “Che grazia portare una bellezza così negli incontri che tengo in tutt’Italia. Occorre guardare dentro le parole, le immagini, le poesie, non fermarsi alla superficie, come fanno spesso i ragazzi oggi; tu guardi dentro e sei sorpreso. Anch’io diventando grande vedo ogni volta cose in più: cose che ho visto io dopo 700 anni da quando sono state dipinte, cose che non c’erano sui libri. Quando me ne sono accorto mi sono commosso fino a piangere, a 60 anni!” Commentando le numerose immagini particolareggiate proiettate sul grande schermo di Cappella Falcioni, Filippetti ha osservato fra l’altro: “La Cappella Scrovegni merita di essere guardata per come è nata, con l’occhio della Fede, non come oggetto di una lezione scolastica di un’ora alla settimana.” E ancora: “Quando spiego queste cose non sto facendo prediche; sto parlando di me stesso e forse di qualcuno di noi, seduto qui in sala.” Durante il viaggio multimediale tra gli affreschi, lo studioso ha più volte sottolineato il ruolo della libertà umana, esaltato da Giotto: di fronte ai fatti della storia sacra si nota spesso lo stupore nel volto di alcuni, la rabbia in quello di altri. Nell’episodio della strage degli Innocenti si vedono alcuni soldati eseguire gli ordini di Erode, altri non farlo: “È il bilico in cui si trova la libertà: o obbedire al potere per averne un piccolo potere da disgraziati, oppure non obbedirgli.” Spiegando un’apparente errore prospettico in uno degli affreschi, Filippetti ha osservato: “Giotto dipinge l’ al di là che si piega verso l’ al di qua, il cielo che viene verso la terra; le inventa tutte per suscitare il nostro interesse.”
Al termine dell’incontro lo studioso ha rilasciato una videointervista per Ossola24.it Per guardarla clicca qui: https://youtu.be/29OhEAVVpl8
Mauro Zuccari
Foto di Ale Velli