TORINO – 07.04.2019 – Tempi lunghi che spesso
portano alla prescrizione dei reati o, quando non avviene, fanno venire meno l’esecuzione della pena. In settimana è deflagrato il “caso” Piemonte e l’opinione pubblica italiana ha appreso ciò che gli addetti ai lavori conoscono da tempo: cioè che la giustizia penale nella nostra regione è in difficoltà. Lo spunto per discuterne è uno dei più efferati casi di cronaca del momento, l’omicidio del 34enne Stefano Leo, sgozzato il 23 febbraio ai Murazzi di Torino, sul lungo Po. Reo confesso dell’assassinio è Said Mechaquat, 27 anni, italomarocchino che agli inquirenti ha detto di averlo ucciso senza una ragione specifica, se non perché la vittima -che non conosceva- gli sembrava felice. Mechaquat, s’è scoperto solo in questi giorni, il 23 febbraio si sarebbe dovuto trovare verosimilmente in carcere perché, nel 2016, è stato condannato in via definitiva a 18 mesi. La sentenza pronunciata dalla Corte d’Appello di Torino, tuttavia, non è mai stata eseguita perché il fascicolo è rimasto in una scrivania, insieme a migliaia di altri. Il presidente della Corte d’Appello, Edoardo Barelli Innocenti, s’è scusato pubblicamente, precisando però che il problema, reale, è dovuto alle falle del sistema, che chiama in causa anche il ministero della Giustizia che lascia scoperti gli organici dei cancellieri.
Si stima che siano poco meno di mille i fascicoli simili giacenti, e non è escluso che qualcuno si riferisca anche al Tribunale di Verbania che, ricadendo nella circoscrizione giudiziaria piemontese, ha nel capoluogo subalpino la sede deputata a emettere le sentenze di secondo grado. È sovente capitato negli ultimi anni, specie per reati con pene minori, che una volta arrivati in riva al Po i procedimenti si siano arenati nelle secche della giustizia-lumaca che stabilisce in un certo numero di anni –sei per i delitti, quattro per le contravvenzioni, con aumenti a seconda delle aggravanti e/o della gravità dei reati– chiudendosi con un’accertata prescrizione e un nulla di fatto sul piano penale.